Rimini, arriva l’Ascoli e a Parigi riaffiorano soltanto bei ricordi
Dici Ascoli, pensi al passato più recente, e ti viene in mente Giacomo Parigi. Perché un suo gol, quando il cronometro segnava 72 minuti dal via, permise, lo scorso 29 settembre, di espugnare il Del Duca dopo esattamente 63 anni di attesa. Una partita, quella di un girone fa, affrontata con uno spirito molto diverso rispetto a quella di domani. Non tanto dal punto di vista del carattere e della determinazione, che saranno sempre i soliti, quanto da quello psicologico. Gli ultimi risultati, fatti di cinque pareggi consecutivi tra campionato e Coppa Italia di Serie C, infatti, sono andati un po’ di traverso ai tifosi biancorossi, che sabato, al termine della gara contro il Perugia, hanno manifestato tutta la loro delusione.
Il primo gol in campionato
Con Parigi, però, si parte dalla sfida dell’andata e dal suo gol: «Fu una partita bella tosta - ricorda il 97 biancorosso che fino adesso ha collezionato 28 presenze tra campionato e Coppa Italia (per 1.788 minuti totali), segnando 8 reti, fornendo 4 assist ai compagni ma, soprattutto, lasciando il campo dopo aver dato sempre tutto - Noi arrivavamo da due vittorie importanti con Milan Futuro e Perugia e cercavamo un’ulteriore conferma. Sapevamo che i marchigiani ci avrebbero dato filo da torcere perché avevano una squadra con giocatori forti, di categoria, e, infatti, non è stata una partita facile, ma alla fine siamo riusciti a portarla a casa con un mio gol su assist di Garetto che mi ha servito questa palla all’altezza del dischetto del rigore».
Noi siamo tranquillissimi
Prima di tuffarsi sulla sfida di domani, il bomber aretino si sofferma sul momento che sta vivendo il Rimini. «Nell’arco di una stagione momenti come questo dove magari fai più fatica, ci sono, capitano. L’importante è non farlo diventare un problema. Noi, da questo punto di vista, siamo molto tranquilli perché le prestazioni sono sempre state più che positive. Con il Milan e la Lucchese abbiamo messo in campo due ottime gare, con il Perugia se alla fine del primo tempo stava 3-0 per noi nessuno avrebbe potuto dire nulla. Prima o poi tutto girerà, magari nelle prossime partite capitalizzeremo tutto quello che costruiremo. E comunque, come dico sempre, il girone di ritorno è un altro campionato, le squadre si rinforzano, ti conoscono e tutto diventa più difficile e alla fine anche un pareggio è una bella iniezione di fiducia».
Servirà grande partita
E fiducia ne servirà tanta domani quando al Neri arriverà un Ascoli molto cambiato rispetto a quello affrontato un girone fa: «È un Ascoli con diversi giocatori nuovi, e soprattutto con un nuovo allenatore come Cudini che io conosco bene perché l’ho avuto al Campobasso. Ci aspetta un’altra battaglia perché i bianconeri verranno da noi per risalire la classifica e superarci ma troveranno un Rimini determinato».