Ravenna, Marchionni preoccupato: “L’infortunio di Onofri non ci voleva”
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Da un 4-0 (contro l’Imolese) ad un altro (contro lo United Riccione). Il Ravenna resta in scia al Forlì e lo fa con un abito nuovo, un 3-4-1-2 scelto un po’ a sorpresa da un Marchionni che aveva sempre abituato al 3-5-2: «Premesso che non sapevamo come lo United Riccione si sarebbe disposto in campo, abbiamo deciso di pensare solo a noi stessi cercando di attuare una pressione molto alta inserendo due attaccanti più Guida a supporto. Direi che abbiamo fatto molto bene anche se, purtroppo, il Ravenna continua ad essere una squadra che crea tanto ma segna poco e questo un po’ mi dispiace perché già nel primo tempo avremmo dovuto chiudere la partita».
Una gara che invece nel primo tempo è stata solo sbloccata, mentre per chiuderla si è dovuto attendere la metà della ripresa. Il 4-0 di ieri è stato un ottimo viatico anche in vista del ritorno di Coppa Italia di Serie D in casa della Lavagnese. Gara a cui non potrà prendere parte Matteo Onofri: il miglior under del Ravenna e probabilmente dell’intero girone ha infatti rimediato un sospetto stiramento che potrebbe tenerlo fuori per 2 o 3 settimane: «Bisogna aspettare almeno 48 ore - conclude Marchionni - poi gli esami strumentali ci diranno se ci siano o meno lesioni muscolari. Mi dispiace perché farsi male al 95’ a punteggio acquisito proprio non ci voleva. Purtroppo, però, lo devi accettare, sperando che l’entità del danno non sia troppo grave».
Il tecnico riccionese Mauro Borioni appare fatalista per l’epilogo della gara che sulla carta si presentava chiusa in partenza: «Sapevamo d’incontrare una squadra ricca d’individualità importanti quindi ben conoscevamo le difficoltà ̀ che avremmo incontrato. La mia squadra deve ancora crescere e che contro queste corazzate difficilmente può fare risultato però abbiamo disputato un buonissimo primo tempo anche se poi i valori differenti sono emersi e si sono visti tutti».
Nonostante il passivo subito il tecnico cerca di mostrarsi ottimista sul futuro: «Non sarà facile salvarsi ma ci proveremo fino alla fine perché i ragazzi sono convinti e la dirigenza ci sostiene nel nostro lavoro».
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