Clamoroso a Ravenna: arriva Ariedo Braida, dirigente simbolo del Milan di Berlusconi

Il nuovo proprietario del Ravenna, Ignazio Cipriani, non ha potuto festeggiare fino in fondo la settima vittoria consecutiva della stagione, ma si è “consolato” con Ariedo Braida. Sì, proprio uno dei più grandi dirigenti calcistici italiani degli ultimi 35 anni nel Milan di Berlusconi sarà senza dubbio consulente del club giallorosso. Molto legato alla proprietà, è da capire se Braida sarà solo un consulente esterno o se avrà un ruolo in società.

Nell’attesa del Ravenna che verrà, ci sono le lacrime di Massimo Gadda a fine gara: «Non ho bisogno che mi facciate domande, perdiamo un campionato pur arrivando al primo posto a pari punti con la squadra che lo ha vinto, al di là di quello che succederà con i ricorsi».

Dopo questo preambolo, Gadda fa luce sullo stato d’animo suo e di tutto l’ambiente: «Se ci fossero dei parametri normali saremmo in vantaggio su tutto e sebbene chi ha vinto avrebbe anche la fortuna di fare lo spareggio per la promozione, la mia squadra perde un campionato a tavolino che è una cosa assurda dopo avere subìto appena 13 reti in 34 partite».

Non lo consola neanche l’avere riacceso entusiasmo in una piazza che al termine ha applaudito calorosamente i suoi beniamini: «Ringrazio la gente che c’è stata molto vicino ed è un peccato non averla ripagata con la promozione. Noi sul campo questo campionato l’abbiamo vinto e invece veniamo penalizzati da un regolamento assurdo».

Dello stesso tenore è poi l’intervento del direttore sportivo Andrea Grammatica: «E’ incredibile non aver vinto questo campionato. La Pistoiese ha giocato l’andata al meglio che poteva e cancellarne i risultati è stata un’ingiustizia (ma il regolamento che considerava validi i risultati dell’andata è stato modificato nel 2021 su richieste di tutte le leghe calcistiche italiane, ndr). I ragazzi sono tutti affranti e li ho rincuorati perché qui sono diventati uomini e li porterò sempre nel cuore. Auguro al Ravenna di avere sempre giocatori con questo carattere e questo attaccamento alla maglia. Il futuro? A Ravenna ho dato e ricevuto molto: considero concluso un ciclo di tre anni ma non per questo escludo di restare. Ora attendiamo il ricorso del Forlì». Che solo oggi deciderà se farlo oppure no.

Chiusura con D’Amore, tecnico dell’Imolese: «Abbiamo disputato una buona gara: una costante in una stagione di peripezie societarie. Carpi e Ravenna? Due squadre molto diverse, ma mi ha impressionato la volontà messa in campo dal Ravenna e l’attaccamento della sua gente».

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