Scommesse su piattaforme illegali: nella Piacenza di Fagioli la partita più difficile per Elia Petrelli

Ironia del destino, oggi Elia Petrelli si troverà di fronte proprio il Piacenza, la squadra della città del suo grande amico delle giovanili della Juventus: Nicolò Fagioli. Attorno al nome del centrocampista della nazionale - e al suo cellulare - ruota infatti l’inchiesta della Procura di Milano che vede tra i 20 indagati anche l’attaccante romagnolo, ex promessa del calcio, ora in forza al Forlì in Serie D.
L’accusa per il calciatore 24enne è quella di aver scommesso (non sul calcio) su piattaforme illegali, ovvero siti non autorizzati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
Un “reato oblabile” direbbero gli avvocati penalisti, ovvero basterà pagare (in caso di una eventuale condanna, ma siamo ancora in fase di indagine) per mettersi tutto alle spalle e uscirne incensurati. Eppure il clamore della notizia ha fatto scoppiare l’ennesima bomba nell’ambiente del calcio.
Chi in queste ore è stato vicino al calciatore di Savignano sul Rubicone, parla di un ragazzo tranquillo che si professa sereno oltre che estraneo ai fatti.
Di sicuro la sua appare come una delle posizioni più defilate di un’inchiesta che, in realtà, vede al centro delle accuse della Procura di Milano i due gestori dei siti di scommesse illegali e le tre persone che rifornivano di liquidità i calciatori, attraverso l’acquisto e l’immediata rivendita di orologi di marca e preziosi in una gioielleria del capoluogo lombardo. La Guardia di Finanza ha ricostruito - tra la fine del 2022 e il 2023, puntate per oltre un milione e mezzo di euro, la maggior parte delle quali fatte da Fagioli, un ragazzo che però sembra essere ormai uscito dal tunnel della ludopatia grazie a un importante ed efficace percorso di recupero psicologico affrontato con grande impegno. Questo filone d’indagine, insomma, sembra essere l’ultimo conto presentato dalla sua precedente vita di ragazzo di successo alla prese con una patologia che non fa sconti. Stesso discorso anche per Sandro Tonali che, come Fagioli, non ha mai negato i suoi problemi.
Dalla Juve al Forlì
La scorsa estate il passaggio di Petrelli al Forlì aveva stupito il mondo del calcio. Solo pochi anni prima il nome di Elia era sui taccuini degli osservatori dei club di prima fascia. Dopo un passaggio scintillante nelle giovanili della Juve si era però un po’ perso, nonostante sia ancora legato da un contratto da 240mila euro netti con il Genoa che lo aveva prelevato proprio dalla Juve per 8 milioni di euro, diventati poi 13,5.
A Genova però il ragazzo non gioca mai e viene mandato in prestito alla Reggina e poi all’Ascoli, ma fra infortuni e panchine non vede il campo e scende in Serie C, dove tra Carrarese, Triestina, Siena, Pro Sesto e Fermana gioca 50 partite con sole 7 reti. Da qui approda a Forlì per ritrovare una dimensione più a misura d’uomo, anzi di ragazzo. L’annata positiva dei galletti sembrava essere quella dell’inizio della risalita. Poi ecco la notizia che non ti aspetti. «Sono sereno» ripete Petrelli a poche ore da una partita che potrebbe essere decisiva. E e se il quadro accusatorio dovesse rimanere questo - quindi con la totale assenza di scommesse sul calcio - appare difficile ipotizzare squalifiche da parte della giustizia sportiva. E per Elia, così come per l’amico Nicolò, potrebbe essere solo il brutto ricordo di una ordinaria carriera da calciatore. Un mondo che un giorno sembra darti persino troppo e quello dopo toglierti tutto.