Miramari va oltre le 10 vittorie del Forlì: “Il campionato non è vinto”

In un ventoso pomeriggio di primavera la prima missione di Alessandro Miramari è quella di spegnere l’incendio di entusiasmo che la vittoria sul Tuttocuoio, ed il conseguente pareggio del Ravenna, sembra aver generato. «Il campionato non è vinto - esordisce Miramari - Speravamo in questa giornata di poter guadagnare qualche punto ma abbiamo sofferto tantissimo per avere la meglio sul Tuttocuoio. Il risultato finale non rende l’esatta dimensione di quanto difficile sia stato il nostro successo». Una partita iniziata in salita e complicata lungo il percorso da una serie di variabili.
«L’inizio non è stato dei migliori, abbiamo subito un gol su una punizione deviata ma dal punto di vista della reazione ci siamo dimostrati troppo arruffoni. In campo si parlava troppo fra di noi e la panchina, siamo stati vittime della frenesia quando invece c’erano ancora 89 minuti a disposizione. Poi una volta trovato il pari con Trombetta la partita sembrava in controllo ma si è improvvisamente complicata per l’espulsione. Ma anche in dieci il nostro dominio è stato netto, anzi posso dire che sul piano del gioco siamo stati più ordinati anche se nel primo tempo quantitativamente sono state costruite più occasioni».
Il Forlì ha chiuso l’incontro con quattro ammoniti e due espulsi, il Tuttocuoio invece ha subito appena un giallo. Una disparità solare che però non è l’unico motivo di contestazione da parte di Miramari nei confronti dell’arbitro.
«Una menzione all’arbitro arrivato da Como che è venuto con un piglio eccezionale e ha creato tutti i presupposti fuori dal campo per non farcela vincere. Ha anche provato a farci restare in nove, per fortuna Saporetti non era stato ammonito. Si possono commettere errori ma sono stati superati i limiti della decenza, anzi su un campo da calcio un arbitraggio così non si può proprio vedere e spero che qualcuno vada a fondo di queste situazioni e prenda i provvedimenti necessari. Perché poi c’è anche l’atteggiamento in campo con tutta una serie di comportamenti».
Tiene banco l’espulsione di Trombetta che il tecnico dei Galletti assolve pienamente: «L’arbitro ha trovato un pretesto, Trombetta allarga le braccia mentre l’avversario gli va addosso con l’intento di non fargli battere la rimessa laterale e per questo doveva essere ammonito».
Sulle sostituzioni Miramari ha un po’ derogato dal solito cliché: «Ho messo Rossi perché in interdizione è più bravo di Menarini anche se il Tuttocuoio non creava nulla, ho sostituito Farinelli perché essendo già ammonito avevo il timore che l’arbitro lo cacciasse, Campagna è uscito per scelta tecnica».
Mancano sei punti per stappare lo spumante, in percentuale quanto è vicino al traguardo il Forlì? Miramari indossa di nuovo la tuta da pompiere: «Per me i punti che mancano sono dodici poi faremo i resoconti in base a quello che farà il Ravenna. Non riesco a ragionare in maniera conservativa e di sicuro non speculeremo sul risultato nelle ultime partite è così che facciamo dalla prima giornata».
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