Menarini a Forlì si è tolto lo sfizio del gol: «La palla di Merlonghi era perfetta»

Imposta, corre, lotta e ora segna anche. Domenica, Francesco Menarini, il metronomo che il tecnico Miramari ha portato con sé da Corticella e a cui ha affidato la bacchetta di direttore d’orchestra del suo Forlì, ha festeggiato, infatti, il primo gol in maglia biancorossa.

Una partita

Una rete importante perché il suo 2-0 ha definitivamente chiuso i conti contro un Fiorenzuola tutt’altro che irresistibile ma alquanto scorbutico, visto che sin dall’inizio si è barricato in difesa dell’iniziale 0-0, badando essenzialmente a impedire agli avversari di segnare. «Avendolo studiato, ci aspettavamo una partita bloccata: sapevamo che avremmo affrontato una squadra chiusa, come testimoniato dai pochi gol incassati, e sarebbe, quindi, servita tanta pazienza».

Uno-due decisivo

Il Forlì non a caso, malgrado i tentativi ospiti di innervosirlo, con reiterate perdite di tempo per spezzettare il gioco, non ha mai perso la testa, sino al micidiale uno-due con cui, a cavallo del 70’, ha affondato gli emiliani. Decisivi, dato l’intasamento dell’area ospite, due tiri da fuori, con Farinelli prima e lo stesso Menarini poi che dal limite non hanno lasciato scampo a Gilli. «La palla che Merlonghi ha scaricato all’indietro era perfetta, ho avuto anche il tempo per pensare dove indirizzare il tiro e imprimergli la maggior forza possibile. È la mia prima rete in biancorosso e sono contento, ma ciò che conta di più è aver vinto: la priorità è sempre il gruppo».

Malgrado sia nelle sue corde, era da un po’ che Menarini non segnava così. «L’anno scorso avevo realizzato 2 gol, entrambi però su punizione. Adesso che mi sono sbloccato, spero ne vengano altri».

Il metronomo Menarini

Prima di dimostrare doti da stoccatore, Menarini si era messo in luce soprattutto come centro nevralgico della manovra dei Galletti: è lui che detta i tempi e imposta l’azione. «Ogni domenica cerco di toccare tanti palloni un po’ per entrare nel gioco un po’ per prendere fiducia e trovare le giuste misure. Contro squadre bloccate come il Fiorenzuola, poi, ho ancora più spazio e provo a sfruttarlo per schiacciare gli avversari nella loro area. La sconfitta col Tau Altopascio? Non abbiamo mai temuto contraccolpi psicologici. Certo brucia aver perso, ma per come è scaturito, il risultato ci ha dato la consapevolezza di avere una base solida su cui lavorare».

Così, ora il Forlì è di nuovo l’unica squadra in scia alla capolista, che non accenna a rallentare: «Non guardiamo la classifica, è troppo presto. Dobbiamo pensare una gara alla volta: la nostra attenzione, quindi, è tutta rivolta al Cittadella Modena, in cui militano tanti ragazzi che conosco. Mi aspetto una sfida sulla falsariga di quella col Fiorenzuola, e nei prossimi giorni, insieme allo staff tecnico, la prepareremo al meglio».

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