Il Forlì e quel letale senso di onnipotenza
Per gli antichi Greci, uno dei peccati più gravi era quello di hybris, ovvero macchiarsi di eccesso, insolenza, tracotanza fino a sfidare la divinità che, inevitabilmente, puniva il reo con la sua tremenda vendetta. Qualcosa di simile è accaduto al Forlì nel match contro lo Zenith Prato, perso, secondo l’analisi del tecnico biancorosso Alessandro Miramari, per il senso di onnipotenza trasmesso alla squadra dall’eccezionale striscia di 8 successi di fila. Un filotto tale da indurre i Galletti a credere che il successo sarebbe arrivato quasi per diritto divino. Non a caso, pareggio e vantaggio del Prato sono scaturiti entrambi da due dormite su altrettanti calcio d’angolo, situazioni in cui a fare la differenza sono proprio attenzione e concentrazione. L’intera squadra non ha reso come doveva e poteva, mentre i cambi non hanno aggiunto nulla, compreso Trombetta, per la prima volta in campo insieme a Petrelli. Una soluzione pensata da Miramari come extra ratio, visto che il doppio centravanti nella sua visione va ad alterare gli equilibri globali, nella speranza, rivelatasi vana, di una giocata individuale risolutiva. Forse, quindi, aveva ragione il tecnico biancorosso a leggere nella gara col Riccione, malgrado il netto successo, un campanello d’allarme, o forse lo spogliatoio non ha gradito la dura reprimenda del direttore sportivo Protti seguita proprio al 3-0 di domenica scorsa, quando, in fondo, si era vinto bene senza faticare. Comunque sia, l’importante è resettare e rincominciare a vincere già dalla prossima trasferta a Corticella. Da Martelli a Menarini fino a Farinelli, Trombetta e allo stesso Miramari si tratta di un ritorno a casa. Il Forlì ritroverà capitan Gaiola, la cui assenza per squalifica contro lo Zenith si è fatta sentire ma non potrà contare su Saporetti, fermato un turno dal giudice sportivo. Intanto, si valutano le condizioni di Sbardella, uscito domenica al 68’ per una distorsione alla caviglia. L’infortunio non pare grave, tuttavia, qualora non ce la facesse, sarebbe Graziani ad affiancare Drudi al centro della difesa, con Falasca terzino sinistro.