Forlì-Petrelli, storia di una punta dalla valigia pronta che adesso fa gol

E se l’attaccante tanto inseguito, il Forlì ce l’avesse già in casa? Da quasi un mese la società biancorossa è sulle tracce di un nome nuovo per il proprio reparto offensivo, ma domenica Elia Petrelli ha finalmente dimostrato che può essere lui il giocatore giusto. Da centravanti con le valigie, il ragazzo di Savignano si è trasformato nel Mvp del match contro il Sasso Marconi, confezionando il gioiello balistico del 2-1 e il perfetto passaggio filtrante astutamente sfruttato da Farinelli per procurarsi il rigore del definitivo 3-1: «Ho iniziato in ritardo la preparazione, di conseguenza non ero pronto per l’inizio del campionato, ma mi ci sono volute alcune settimane - spiega Petrelli - Chiaramente più giochi, più prendi condizione e nelle ultime gare il mio minutaggio è cresciuto, sino a domenica, quando ho disputato 65’-70’ di buon livello».

Così si spiegano i colpi di classe esibiti contro il Sasso Marconi: «Quando smetti di andare in apnea, è tutto più facile, le giocate vengono naturali, insomma, riesci ad esprimerti al meglio».

Basta vedere il capolavoro di tecnica e precisione con cui ha siglato la sua seconda rete in campionato: «Drudi mi ha dato una bella palla, ero in buona posizione e ho tirato in porta, senza pensarci più di tanto. Già le scorse settimane avevo avuto qualche possibilità di calciare ma ero stato lento oppure avevo concluso male. Stavolta, è andata bene e ho realizzato un gran gol. Di qui in avanti, spero di farne tanti altri, pure da un metro: l’importante è segnare».

La gara con il Sasso Marconi, infatti, deve essere un punto di partenza, non certo di arrivo. «Spero che questa prestazione mi dia la spinta per fare ancora meglio nelle prossime partite, essere più presente in campo e dare una mano maggiore ai miei compagni».

La crescita di Petrelli, oltre che di condizione fisica, è anche mentale: «In queste 12 giornate sono migliorato in particolare a livello di atteggiamento e disponibilità: mi sto calando maggiormente nella realtà, sono più sereno e tranquillo, soprattutto per merito della mia famiglia e della mia fidanzata. Sento, infatti, di avere vicino persone che credono in me più di quanto faccia io stesso, a partire da mia madre».

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