Un nuovo Cesena è pronto a ripartire: ecco come cambierà il Cavalluccio

Ricapitolando: tre volti nuovi, quattro cessioni e un contratto risolto, oltre al rientro dal prestito di un baby che giocherà in Primavera. Se un anno fa il mercato di riparazione era passato sotto traccia, perché non c’era proprio nulla da riparare, oggi è diventato inevitabilmente il principale argomento di discussione, perché il Cesena aveva bisogno di essere aggiustato nell’interminabile mese di gennaio. E invece solo alcune caselle sono state riempite: Saric è un prezioso centrocampista che garantisce forza ed esperienza, La Gumina ha sostituito il fantasma di Van Hooijdonk portando già un punto nelle casse del Cavalluccio mentre Russo ha preso numericamente il posto di Kargbo. Ma in difesa e a centrocampo restano due grandi punti interrogativi: il primo, a livello numerico, riguarda il reparto arretrato, dove Curto non è stato sostituito, mentre il secondo, di carattere tattico, riguarda la mediana, dove permane l’assenza di un centrocampista di lotta e di governo, un profilo in grado di garantire maggior equilibrio e soprattutto più filtro e più peso in fase di non possesso. Ma ora la parola passa al campo, il giudice unico e supremo del lavoro svolto da Fabio Artico. Nel frattempo, dopo una sessione di mercato in cui tutte le rivali hanno cercato di rinforzarsi (solo il fanalino di coda Cosenza non c’è riuscito), ecco come può cambiare il Cesena e cosa possono aggiungere i tre acquisti scelti dal direttore sportivo bianconero.

Coperta corta

Davanti a Klinsmann c’è una coperta indiscutibilmente più corta. La prima speranza è che la salute assista i difensori del Cesena e che tutto fili liscio come nel girone d’andata, quando solo Prestia fu costretto a saltare un paio di partite per un affaticamento muscolare (Sassuolo e Catanzaro all’alba del campionato). Con soli cinque uomini per tre posti si torna indietro di tre mesi, cioè a quando la Fifa squalificò Curto. Il Cesena rinunciò al difensore napoletano per 5 giornate, che ora sono triplicate, visto che ci sono ancora 14 partite da giocare. Durante quel mese e mezzo non ci fu mai bisogno di Pieraccini (una presenza da titolare a Salerno) e di Piacentini (sempre in panchina), mentre adesso serviranno anche loro, come accaduto a Catanzaro sabato scorso. Abbastanza fantasioso pensare oggi a un cambio d’abito: il Cesena è stato costruito per giocare a tre in difesa e non a caso Mignani ha cambiato modulo solo un paio di volte in corsa (contro Juve Stabia e Cremonese) togliendo sempre Prestia e affidandosi ai difensori più rapidi negli spazi più larghi, ma non lo ha fatto mai ad inizio partita. Solo un’estrema emergenza a livello numerico potrebbe costringere il tecnico ligure a cambiare provvisoriamente assetto.

Al centro

Ingiudicabile a Catanzaro, quando è stato rovesciato in campo a gara morta e sepolta nell’ultimo quarto d’ora, Dario Saric è innanzitutto una mezzala di gamba e abile negli inserimenti, che può alzare il livello del centrocampo grazie a un ottimo bagaglio. Dei tre nuovi acquisti, al bosniaco si chiede tutto (o comunque tanto) e subito, perché nelle idee di Artico e Mignani deve diventare velocemente un titolare. Nel classico 3-5-2 utilizzato negli ultimi mesi, l’ex palermitano ricoprirà il ruolo di mezzala, mentre in un ipotetico ritorno al 3-4-2-1 di inizio stagione, che libererebbe Berti in una fetta di campo a lui più congeniale, Saric potrebbe abbassarsi davanti alla difesa e al fianco di Bastoni o di Calò, ma riuscirebbe a garantire il lavoro “sporco” di cui il Cesena ha bisogno? La risposta a questa domanda sarà l’ago della bilancia.

Più chili, meno dribbling

La mano più robusta di trucco è stata data in attacco, dove il Cesena ha cambiato i connotati. Artico si è liberato di una meteora (Van Hooijdonk) ed ha ceduto l’attaccante più imprevedibile e più bravo nell’ uno contro uno (Kargbo). Con la Gumina e Russo lo spartito deve inevitabilmente cambiare, perché ora Mignani può contare su una punta più esperta e più mobile dell’olandese e su un panzer abile nel gioco aereo, un tipo di centravanti che mancava e che può fare molto comodo, permettendo eventualmente a Shpendi di giocare anche più indietro o addirittura nella casella che a inizio stagione occupava Kargbo.

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