Mignani: «All’inizio eravamo più belli, adesso siamo più concreti»
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Si leggeva negli occhi la felicità di Michele Mignani che a fine gara è entrato in campo per abbracciare uno ad uno i suoi giocatori e per festeggiare il prezioso successo. Facevano da contraltare la rabbia e la delusione dell’amico e collega Giovanni Stroppa, che ha protestato con l’arbitro, seguito dall’ex Andrea Fulignati beffato al 94’ da un gol scaturito da una punizione contestata dai grigiorossi. Tutti tranne Majer, che il netto fallo su Calò lo ha commesso.
Bravi e fortunati
«Alla fine - commenta soddisfatto Mignani - ho fatto i complimenti ai ragazzi, perché dopo un primo tempo di grande sofferenza, a mio avviso eccessiva, in cui non abbiamo fatto bene, nel secondo siamo usciti fuori, abbiamo fatto la nostra partita, disputando una ripresa migliore della Cremonese. Siamo stati fortunati ad andare negli spogliatoi con il punteggio di parità, bravi a tenere la gara in bilico e poi con la qualità dei nostri giocatori abbiamo portato a casa la partita. Forse la prima che vinciamo in modo un po’ sporco, ma in questo momento è importante fare punti. Se a inizio dell’anno eravamo più belli, adesso siamo più concreti».
Raccolto meritato
Decisive le sostituzioni e il conseguente cambio modulo con il passaggio al 4-3-2-1: «La forza d’urto della Cremonese mi aveva fatto propendere per il tandem Russo-La Gumina per tenere palla e farci salire, come a volte sono riusciti a fare e in altre volte meno. Il nostro primo tempo non mi è piaciuto. Ci siamo abbassati troppo, abbiamo concesso tanti cross, con Klinsmann che ha compiuto parate determinanti. Insomma, c’è stata troppa paura e abbiamo subìto tanto la fisicità della Cremonese, che ha giocato a ritmi alti esercitando una grande pressione. Sintetizzando, siamo rimasti troppo nella nostra metà campo. Nel secondo tempo abbiamo cambiato abito e abbiamo assistito ad un’altra partita. Le caratteristiche dei giocatori entrati e la crescita, anche fisica, della squadra ci hanno permesso di uscire palleggiando con tecnica e qualità, riuscendo a costruire e a ripartire. Volendo, abbiamo sprecato qualche ripartenza in cui avremmo potuto fare male. Pur di fronte alla veemenza finale degli avversari nel cercare la vittoria, noi non ci siamo scomposti e soprattutto non ci siamo mai preclusi la possibilità di ripartire per provare a vincere. Onestamente dico che poteva finire in un altro modo e che ci è andata bene, ma quanto raccolto è meritato».
Piedi per terra
A Cremona è arrivata la terza vittoria nelle ultime quattro trasferte, invertendo clamorosamente il trend del girone di andata: «In altre occasioni fuori casa avremmo meritato di più. Il calcio è episodico, contro il Sassuolo, a Spezia e a Bari avevamo perso giocando alla grande. La nostra storia, come dico ai miei ragazzi, ci insegna che quando tiriamo fuori la testa dal guscio prendiamo subito una bastonata. Il mio lavoro sarà, quindi, quello di tenere i piedi per terra, consapevoli che la partita più difficile è sempre quella che ci aspetta».