La continuità è l’arma in più di due Cesena “in fotocopia”
Parola d’ordine: continuità. Il Cesena che sabato scorso è arrivato con un po’ di fiatone alla seconda pausa della stagione assomiglia tremendamente al Cesena che si era fermato all’inizio di settembre per il primo stop del campionato. Lo dicono i numeri e anche il rendimento in classifica. Questo significa che, dopo le prime 8 giornate, il Cavalluccio è stato sempre lineare e appunto molto costante, due qualità fondamentali per non perdere mai l’orientamento e la bussola nei marosi della B.
Punti
Tra il “primo” e il “secondo” Cesena, cioè tra le prime 4 giornate che hanno preceduto la prima sosta delle nazionali e le ultime 4 giornate c’è solo un punto di differenza. Gli uomini di Mignani erano andati alla prima pausa con 6 punti, frutto di due vittorie interne contro Carrarese e Catanzaro e di due sconfitte (beffarde e oggettivamente immeritate) contro Sassuolo e Spezia. Successivamente il Cesena ha conquistato 5 punti, vincendo una partita in meno ma anche dimezzando il numero delle sconfitte: l’unica battuta d’arresto nell’ultimo mese è arrivata a Pisa, mentre in precedenza la Romagna bianconera aveva battuto il Mantova e pareggiato contro Palermo e Modena. Il Cesena ha sempre mantenuto un passo costante. Non è mai riuscito a vincere due partite consecutive, ma al tempo stesso non è mai stato per due giornate con gli stessi punti in classifica. Osservando il rendimento delle 20 squadre di Serie B, dopo la prima sosta di settembre erano 9 le formazioni che avevano conquistato meno punti del Cavalluccio (Cosenza, Sassuolo, Catanzaro, Palermo, Modena, Carrarese, Frosinone, Sampdoria e Bari), mentre nelle ultime 4 giornate sono state 7 le squadre che hanno viaggiato più lentamente (Cosenza, Carrarese, Mantova, Frosinone, Catanzaro, Reggiana e Cittadella). Visto che il primo obiettivo della stagione è il mantenimento della categoria, possibilmente senza particolari sofferenze, al momento il Cesena ha viaggiato ampiamente a favore di vento, tenendosi sempre ben lontano dalle ultime posizioni. Nel confronto tra le prime 4 giornate e gli ultimi 4 turni, spiccano soprattutto la lievitazione del Sassuolo (10 punti tra le due soste) e del Bari (8), mentre le due squadre più in difficoltà dell’ultimo mese sono state la Reggiana (2) e il Cittadella (1). La Juve Stabia si è confermata miglior matricola del torneo (8 punti alla prima pausa, 6 punti nelle ultime 4 giornate), il Mantova ha fatto meglio del Cesena all’inizio e peggio del Cavalluccio dopo, mentre la Carrarese è la più staccata (3 punti prima della pausa di settembre e 4 punti prima di questo weekend).
Pro e contro
Quanto alla tendenza, il Cesena ha confermato di essere una squadra molto “casalinga”: 6 punti al Manuzzi contro gli 0 in trasferta fino a settembre, 4 punti al Manuzzi contro 1 successivamente. Equamente divisi anche i gol: 6 reti realizzate contro Carrarese, Sassuolo, Spezia; 7 reti realizzate contro Modena, Palermo, Mantova e Pisa. Nell’ultimo mese il Cesena ha incassato soltanto 2 gol in più, una tendenza sporcata dalle ultime due gare contro Mantova e Pisa. Tralasciando i numeri, cosa non è cambiato tra questi primi due mesi di campionato? La squadra di Mignani ha sempre provato a giocare a calcio e a fare la partita, tranne all’Arena Garibaldi, e ha dimostrato di avere una forte identità, nonché di aver “travasato” al piano superiore una spina dorsale costruita un anno fa e ancora molto competitiva, a cominciare dai giovani o da alcuni debuttanti come Ciofi e Adamo. Allo stesso tempo, però, proprio come nel primo mese, il Cavalluccio non ha ancora corretto alcuni difetti, a partire dalla sofferenza sulle palle inattive e su alcune incursioni centrali degli avversari. Ma il bilancio del “primo” e del “secondo” Cesena al momento resta in attivo.
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