In C come in B, il Cesena ha ancora il Catanzaro nel mirino
Per il secondo anno consecutivo, il Cesena ha sempre la stessa squadra a cui ispirarsi. Alzi la mano chi, dalla scorsa stagione a oggi, non si è mai chiesto almeno una volta: ma quanto sarebbe bello fare lo stesso percorso del Catanzaro? Nel campionato 2023-2024, con Domenico Toscano in panchina, il Cavalluccio ha preso alla lettera questo “consiglio”: primo posto in Serie C con 96 punti conquistati sul campo e la vittoria della Supercoppa ad infiocchettare una cavalcata trionfale, esattamente come fatto il Catanzaro di Vivarini l’anno precedente, dominando a suon di vittorie e di gol il Girone C.
Ma oggi cosa c’entra ancora il Catanzaro? Oggi, anche al piano superiore, il Cesena sta prendendo spunto dalla formazione calabrese. Anzi, gli uomini di Michele Mignani stanno facendo esattamente le stesse cose che facevano un anno fa i giallorossi al primo anno di Serie B dopo la tanto sospirata promozione.
Stesso ruolino
Dopo 13 giornate, alla vigilia della terza sosta per le nazionali della stagione 2024-2025, il rendimento del Cesena di Mignani lo conoscono anche i muri del Manuzzi: 6 vittorie, 3 pareggi e 4 sconfitte. I bianconeri hanno battuto nell’ordine la Carrarese, il Catanzaro (guarda un po’), il Mantova, il Brescia, il Sudtirol e infine il Cittadella. I pareggi sono arrivati contro Modena, Palermo e Salernitana, mentre le prime tre della classe (Pisa, Sassuolo e Spezia) e la Sampdoria sono le quattro squadre che al momento hanno battuto i bianconeri. Anche il Catanzaro di Vivarini, che un anno fa affrontava la Serie B da matricola dopo i 96 punti della stagione precedente in C, aveva ottenuto curiosamente gli stessi punti dopo 13 giornate grazie a 6 vittorie (Ternana, Spezia, Lecco, Sampdoria, Sudtirol e Feralpi), 3 pareggi (Cremonese, Bari e Cittadella) e 4 sconfitte (contro le future promosse Parma, Como e Venezia, più il Modena). Ma non è mica finita qui. Perché, nelle prime 13 giornate di un anno fa, il Catanzaro aveva incredibilmente incassato lo stesso numero di gol del Cavalluccio (18) con tanto di roboante sconfitta casalinga con 5 reti sul groppone: il Cesena contro la Samp, i giallorossi contro il Parma. L’unica piccola differenza riguarda i gol realizzati: i calabresi ne avevano messi a segno 20, i bianconeri oggi ne hanno messi a referto 22, grazie all’exploit di Cristian Shpendi. Diverso anche il piazzamento dei due club: un anno fa il Catanzaro era settimo, oggi il Cesena è quarto, ma i distacchi erano inferiori, perché il secondo posto del Venezia distava solo 6 punti e il terzo posto del Palermo appena 2 lunghezze.
Rendimento e play-off
Il Cesena non può che augurarsi che il confronto con il Catanzaro continui a reggere fino alla fine del campionato, visto che la truppa di Vivarini chiuse la stagione al quinto posto dall’alto di 60 punti conquistati con 59 gol realizzati e 50 gol incassati. Ma come chiusero l’andata i giallorossi? Discretamente e senza mezze misure. Un anno fa tra la quattordicesima e la sedicesima giornata vinsero tre gare consecutive ma poi persero le ultime tre partite del girone di andata, chiudendo il girone ascendente del campionato a 30 punti, un bottino replicato nel girone di ritorno, che consentì di giocare in casa il turno preliminare dei play-off, vinto ai supplementari contro il Brescia. Poi il Catanzaro si arrese alla Cremonese chiudendo in in semifinale una stagione che il Cesena sogna di replicare. Proprio come ha fatto un anno fa.
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