Il mondo capovolto in dodici mesi: il Cesena dalla C al 4° posto in B, il Frosinone dalla A all’incubo di una seconda retrocessione

Dodici mesi fa, di questi tempi, una era concentrata sulla Juventus e l’altra sul Milan, le due avversarie di Cesena e Frosinone nelle prime due partite del dicembre 2023. Solo che tra romagnoli e ciociari c’erano ben due categorie di differenza: il Cavalluccio era in Serie C, stava cominciando a decollare ed era concentrato sul match interno con la Next Gen della Juve, mentre il Leone era in Serie A e occupava il nono posto in classifica con addirittura 8 punti di vantaggio sulla zona retrocessione. Nel giro di un anno il mondo di Cesena e Frosinone si è completamente ribaltato: se il campionato di Serie B, dove le due squadre si sono ritrovate in questa stagione a distanza di 6 anni dall’ultimo precedente, finisse oggi il Cesena giocherebbe i play-off per salire in A mentre il Frosinone scenderebbe direttamente in C.

Umori diversi

La prima metà del 2024 è stata completamente diversa per le due squadre: i bianconeri di Romagna, nel girone di ritorno dello scorso campionato, hanno praticamente sempre vinto e hanno conquistato con pieno merito la promozione in B, battendo (o eguagliando) qualsiasi tipo di record. Anche i gialloazzurri, dentro all’evidente picchiata del girone di ritorno, stavano per battere un record: salvarsi per la prima volta in Serie A. Nelle due stagioni precedenti (2016 e 2019) erano sempre tornati in Serie B dopo la promozione nel massimo campionato. Lo scorso anno, però, sembrava fatta. Anzi, era praticamente fatta. Perché all’ultima giornata sarebbe bastato non perdere in casa contro l’Udinese (che in classifica era sotto di un punto) per festeggiare la permanenza in A. Oppure, in caso di sconfitta, non assistere a una vittoria dell’Empoli contro la Roma. Operazione fallita in extremis in entrambi i casi: i friulani hanno espugnato lo Stirpe con un gol di Davis a 10 minuti dalla fine dopo una partita dominata dal Frosinone, mentre al Castellani è uscito il segno 1 negli ultimi secondi del recupero. Due risultati che hanno salvato l’Udinese e l’Empoli e condannato il Frosinone. E mentre a Cesena si festeggiava per la “doppietta” campionato-Supercoppa, in Ciociaria calavano il silenzio e la delusione.

Numeri

Entusiasmo e depressione (calcistica) sono i due sentimenti che hanno accompagnato il Cesena e il Frosinone a maggio e che stanno ancora avvolgendo le due città, dove si respirano umori completamente diversi. Oggi il Cesena sta cavalcando l’onda lunga della scorsa stagione, mentre il Frosinone è precipitato all’ultimo posto della classifica, rivedendo i fantasmi dell’anno scorso, seppur in un contesto completamente diverso. In estate lo storico presidente Stirpe, in carica da più di 20 anni, e l’ottimo direttore sportivo Angelozzi hanno scelto di stravolgere la squadra: nuovo allenatore (Vincenzo Vivarini) e nuovo telaio, con tanti colpi importanti e alcuni giovani di spessore. Ma il cocktail non ha funzionato, anche per colpa di un lungo elenco di infortuni: per ora il Frosinone ha vinto solo una volta (due mesi fa a Cittadella) e ha segnato appena 8 gol in 14 partite. Ma attenzione: da quando è stato esonerato Vivarini, e promosso Leandro Greco, la squadra ha avuto un sussulto ed ha perso solo l’ultima gara contro la Cremonese dopo 4 pareggi consecutivi. Ben diverso, invece, il rendimento del Cesena nelle ultime 5 giornate: 3 vittorie e 2 pareggi per un totale di 11 punti, un bottino superato solo dalla corazzata Sassuolo. Ma domenica allo Stirpe (dove il Cesena sarà accompagnato da almeno 282 tifosi) i numeri e le statistiche non scenderanno in campo.

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