Il fischio finale su una palla-gol e quella frase giustificativa che è peggio dell’errore: così Scatena ha fatto infuriare il Cesena e il designatore Rocchi
Il labiale, mostrato in diretta da Dazn dopo il fischio finale, era piuttosto chiaro: “E’ finita da mezz’ora, è finita da mezz’ora”. Con questa frase, ripetuta due volte, l’arbitro Gabriele Scatena si è rivolto ai giocatori del Cesena che chiedevano spiegazioni sull’incredibile decisione del direttore di gara di Avezzano di interrompere la percussione di Cristian Shpendi, che aveva ormai saltato il terzino sinistro Jaroszynski e che stava per entrare in area di rigore dal lato destro, completamente scoperto. Difficile stabilire con certezza cosa sarebbe accaduto senza il fischio, perché i difensori della Salernitana (ma non il polacco) si fermano, ma di sicuro il Cesena avrebbe costruito un’importante palla-gol per vincere la partita.
Anche il designatore Rocchi sconcertato
Se contro la Sampdoria è stata giustamente condannata la plateale protesta di Augustus Kargbo, costata all’attaccante prima un giallo e poi un rosso per “frase irriguardosa” (punita con 2 giornate di squalifica) verso l’arbitro Piccinini, dieci giorni dopo risulta altrettanto ingiustificata e inaccettabile la frase pronunciata in quel contesto da un ufficiale di gara, che martedì sera ha sbagliato praticamente tutto dall’inizio alla fine della partita e che ha sconcertato anche il designatore Rocchi. Salernitana-Cesena era la quarta partita in B di Scatena, che aveva debuttato tra i cadetti il 23 agosto in Modena-Bari combinandone di tutti i colori (un rigore assegnato in campo e revocato dal Var e un altro penalty concesso dopo revisione e sfuggito in diretta all’arbitro).
Aureliano, Scatena e due finali di gara agli antipodi
All’Arechi ha fatto ancora peggio: ammonizioni a senso unico (inspiegabili ma pesanti quelle a Francesconi e Bastoni), zero falli fischiati in favore del Cesena nel primo tempo (zero, perché quello clamoroso e da rosso di Fiorillo è arrivato dopo l’intervento del Var), numerosi errori di interpretazione e di posizione fino all’incredibile finale. Scatena fischia una punizione (netta) in favore del Cavalluccio a 13 secondi dalla fine del recupero ma, quando il gioco riprende, sceglie di chiudere con ancora un paio di secondi da giocare, proprio quelli che avrebbero permesso a Shpendi di entrare in area di rigore. Gli stessi secondi che, lo scorso 1° settembre al Picco, l’arbitro Aureliano aveva concesso allo Spezia: angolo di Esposito e gol di Bertola. La fine della partita, dopo il recupero, è sempre a discrezione dell’arbitro. Ma lo stesso tipo di episodio, con esito diverso, è già costato punti pesanti al Cesena.