Il Cesena, la squalifica di Curto e Jackie Chan che nessuno in Asia conosce

Dieci giornate di squalifica è la punizione minima che la Fifa infligge in caso di razzismo. Il fatto che a Marco Curto la pena sia stata subito dimezzata fa capire come neppure in cima al mondo calcistico fossero convintissimi della vena razzista della frase «Ignoralo, pensa di essere Jackie Chan», rivolta ad un compagno di squadra e riferita al sudcoreano Hee-Chan Hwang. Una frase arrivata subito dopo il gol realizzato da Doherty che decise l’amichevole giocata a Marbella il 15 luglio tra Wolverhampton e Como (1-0). Una frase che offese nel profondo Hwang, al punto da reagire con rabbia, scatenando una rissa con tanto di cazzotti sferrati da Podence (espulso) a un imprecisato calciatore lariano. Alla fine di quella partita, il Wolverhampton denunciò a tutto volume l’accaduto e fece richiesta alla Uefa di far luce sulla vicenda. Il Como, attraverso il comunicato a firma di uno dei proprietari indonesiani, allontanò l’ipotesi del razzismo. Cosa che in parte fece anche la Uefa, che, non essendo la partita ufficiale (infatti Podence non è stato squalificato per l’espulsione che fece seguito al cazzotto sferrato), decise per il non luogo a procedere.

La Corea del Sud e la Fifa

Ad agosto inoltrato, vista la non-decisione della Uefa, la federcalcio della Corea del Sud si è appellata alla Fifa, a quel punto obbligata (poiché la richiesta arrivava da una federazione) a fare indagini. Indagini condotte in modo scrupoloso, con tanto di audizione da remoto a Marco Curto, che, parlando in un inglese molto fluente, ha spiegato quanto accaduto e quanto aveva detto, sostenendo fosse una semplice, magari mal riuscita, battuta legata all’assonanza tra Hee-Chan e l’attore Jackie Chan. Lunedì sera, a 25 giorni dalla chiusura delle indagini, a Zurigo è stata scritta la sentenza. “Il giocatore Marco Curto è stato ritenuto responsabile di comportamento discriminatorio e sanzionato con una sospensione di 10 partite. Cinque partite sono sospese per un periodo di prova di due anni: al giocatore viene ordinato di prestare servizi alla comunità e di sottoporsi a formazione e istruzione presso un’organizzazione approvata dalla Fifa”. Squalifica immediata che costringerà Curto, che nel frattempo dal Como è passato al Cesena, a saltare le gare dei bianconeri contro Sampdoria, Brescia. Salernitana, Sudtirol e Cittadella. I lavori socialmente utili saranno invece svolti in una o più associazioni che sceglierà la Fifa.

La sensibilità e l’essere all’oscuro

Detto che a giorni sono attese le motivazioni della sentenza e poi il Cesena (parte lesa quasi quanto Hee-Chan Hwang) farà ricorso, alla base di tutto c’è una sensibilità sul problema razzismo che magari in Italia si fatica ancora a comprendere, ma c’è anche tanta ignoranza. Voce del verbo ignorare, cioè essere all’oscuro. Probabilmente Curto non sapeva che Hee-Chan Hwang e Jackie Chan fossero di due nazioni differenti (uno è coreano e l’altro cinese) e neppure così legate tra loro. Hee-Chan Hwang di sicuro non ha mai visto un film di Jackie Chan e pensava che quel Jackie legato al Chan fosse un insulto. Ma come, ci si chiederà? Invece è così: Jackie Chan in Asia nessuno sa chi o cosa sia perché è il nome d’arte che all’attore cinese Chan Kong-Sang fu messo dagli occidentali per i consumatori occidentali dei suoi film d’azione, in quanto avere un nome americano e un cognome asiatico avrebbe dovuto portare alla mente Bruce Lee. Però attenti, chi sia Chan Kong-Sang non lo sa proprio nessuno. Perché Chan Kong-Sang alias Jackie Chan, sugli schermi asiatici era noto come Chéng Lóng. E chissà se Chéng Lóng pensa ancora di essere Jackie Chan anche se è sempre stato Chan Kong-Sang. Vi siete persi? Ecco, talvolta è meglio perdersi che prendersi troppo sul serio.

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