Il Cesena del 2025 ha imparato ad abbassare la saracinesca

Nelle ultime sei partite di campionato senza sconfitta, che hanno permesso al Cesena di andare alla pausa conservando gelosamente la seconda striscia di imbattibilità più lunga del torneo (alle spalle della capolista Sassuolo, che non perde da 7 giornate), la squadra di Michele Mignani ha incassato solo un gol su azione: è accaduto lo scorso 22 febbraio allo stadio Zini, quando Castagnetti e Azzi hanno tagliato fuori la difesa bianconera confezionando il gol del provvisorio pareggio della Cremonese. Prima e dopo il Cesena ha incassato soltanto altri due gol: uno contro il Pisa (Tourè) sugli sviluppi di una punizione di Angori e uno contro il Brescia (Adorni) sugli sviluppi di una rimessa laterale. Nelle gare contro Reggiana, Salernitana e Spezia, invece, la porta bianconera è rimasta inviolata, a testimonianza di un dato inconfutabile: oggi la musica è cambiata e il Cesena prende molti meno gol.

Cambio di tendenza

La differenza più grande emerge confrontando le prime 10 giornate del girone d’andata e le prime 10 giornate del 2025. Nei primi due mesi della nuova stagione, cioè dal debutto contro la Carrarese al successo casalingo contro il Brescia, il Cesena aveva incassato ben 17 reti (1.7 a gara): 5 contro la Sampdoria, 3 a Pisa, 2 con Sassuolo, Spezia, Modena e Mantova e uno contro la Carrarese, mentre la porta era rimasta chiusa contro il Catanzaro, a Palermo e contro il Brescia. Oggi, dopo le prime 10 giornate del nuovo anno, i bianconeri hanno incassato praticamente la metà dei gol: appena 9, quindi meno di uno a partita. Il dato è chiaramente “drogato” dal poker di Catanzaro, mentre nelle restanti 9 partite Prestia e soci non hanno mai incassato più di una rete a gara e ben 4 squadre (Cittadella e le già citate Reggiana, Salernitana e Spezia) non sono riuscite a bucare la porta del Cavalluccio.

Fase difensiva

L’evidente miglioramento della fase difensiva del Cesena non è casuale ma è testimoniato dalla solidità della squadra e anche da alcune statistiche, che riguardano i tiri in porta concessi. Dopo aver giocato la giornata numero 30, è possibile dividere in tre blocchi da 10 partite il campionato del Cavalluccio. Nelle prime 10 giornate la squadra di Mignani aveva concesso 40 tiri in porta e 99 tiri fuori per un totale di 139 conclusioni effettuate dagli avversari del Cesena. Nelle prime 10 partite del 2025, invece, i bianconeri hanno concesso ben 34 tiri in meno per un totale di 105 conclusioni: 38 in porta (-2) e 67 fuori (addirittura -32). Nelle 10 giornate centrali il Cavalluccio aveva fatto ancora meglio: 32 tiri in porta e 63 tiri fuori concessi per un totale di 95 conclusioni, cioè 10 in meno di quelle del 2025. Paradossalmente, proprio le 10 partite in cui il Cesena ha concesso meno tiri agli avversari, sono coincise con il terzo di campionato in cui la squadra di Mignani ha raccolto meno punti (11) e incassato più sconfitte (5). Nelle prime 10 giornate i punti erano stati 14 (con 4 ko), mentre nelle 10 gare del 2025 i bianconeri hanno spinto sul gas, strappando 17 punti e perdendo solo una partita.

Fase offensiva

Come si spiega questo piccolo paradosso che fa risaltare queste differenze? Determinanti sono state alcune parate di Klinsmann (e contro lo Spezia di Pisseri), mentre nei primi due mesi di campionato il rapporto tra tiri concessi e gol incassati non funzionava, ma un peso specifico considerevole lo ha avuto anche la produzione offensiva del Cesena. Che oggi tira di meno, ma è decisamente più efficace. Nelle prime 10 giornate il Cavalluccio aveva tirato 137 volte (56 tiri in porta e 81 fuori), nelle 10 successive “solo” 116 (39 volte in porta e 77 fuori), mentre nelle ultime 10 gare i tiri totali sono 115 (31 in porta e 84 fuori). Oggi il Cesena segna meno, ma firma gol più pesanti. Solo quelli di Catanzaro, infatti, non hanno portato punti nelle casse di Mignani.

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