Il 21 aprile 1940 Mario Vicini sfidava Gino Bartali all’Ippodromo mentre al Caffè Forti nasceva il Cesena

Lunedì 21 aprile a Roma si festeggia il 2.778° anniversario della mitologica fondazione dell’Urbe (753 a.C.). A Cesena, più modestamente, si ricorda l’85° anniversario della fondazione dell’Ac Cesena. Anche in quel 21 aprile 1940 “a Cesena - si leggeva sul Corriere Padano - il Natale di Roma verrà celebrato con austera solennità. Alle ore 10.30 avrà luogo il raduno nelle località designate di tutte le forze del P.N.F. e delle Organizzazioni di Regime che si ammasseranno alle 11 in piazza Vittorio Veneto (attuale piazza del Popolo, ndr)”.

Caffè Forti-Grand’Italia

Quello stesso giorno gli interessi degli sportivi cesenati sono concentrati sulla riunione ciclistica in programma sulla pista dell’ippodromo del Savio, dove sono attesi il campione Gino Bartali e il padrone di casa Mario Vicini, pronti a sfidarsi nella gara di inseguimento a squadre. Il ciclismo è lo sport più popolare in Italia, seguito dal calcio: Cesena però non ha una squadra cittadina dopo il ritiro dell’Us Renato Serra nel 1936. Tra una partita a carte e una a biliardo, se ne discute al Caffè Forti, al piano terra del Palazzo del Ridotto, già prima sede della stessa Renato Serra e che in epoca fascista è diventato il più patriottico Caffè Grand’Italia (oggi Babbi Caffè). «Era un’umiliazione insopportabile per gli sportivi cesenati di allora - ricordò anni dopo il conte Alberto Rognoni - non avere una squadra di calcio che vestisse i gloriosi colori bianconeri del gonfalone. Per questo motivo ci riunimmo quella sera al Caffè Forti. Poi salimmo a piedi in silenzio alla Basilica del Monte. Volevamo una benedizione per la nostra Creatura».

L’iniziativa era partita da Renato Piraccini e da Arnaldo Pantani, rispettivamente ex dirigente e giocatore della Renato Serra, i quali avevano individuato il finanziatore nel giovane universitario Rognoni, beneficiario dell’eredità resa disponibile dopo la morte della nonna paterna.

Nascita, declino e scalata

Rognoni diventa il primo presidente dell’Ac Cesena, che riprende i colori bianconeri della Renato Serra. Non si hanno notizie di un eventuale simbolo adottato al momento della fondazione, mentre alcune foto d’epoca accerteranno la prima apparizione del Cavalluccio sulle maglie nella stagione 1949-1950. Si gioca al campo sportivo dell’Ippodromo dove i bianconeri rimarranno fino al 1957, per poi trasferirsi allo stadio della Fiorita, ricostruito in loco nel 1988 e diventato il primo stadio in Italia interamente coperto. La nuova squadra si iscrive al campionato di Prima divisione 1940-1941 ottenendo subito la promozione in Serie C. Nel 1946-1947 il Cavalluccio è già in Serie B, traguardo raggiunto per la prima volta da una squadra romagnola a braccetto con il Forlì. Segue un lungo periodo di declino con la squadra precipitata negli Anni ’50 in Promozione, il quinto livello nella piramide dei campionati italiani. Nel 1960 il ritorno in Serie C, ma ci vuole il nuovo presidente Dino Manuzzi (1964) per innescare la scalata fino alla serie A (1973) e per toccare l’apice con la partecipazione alla coppa Uefa (1976), prima città non capoluogo di provincia a riuscirci.

Serie A e Coppe

Nella sua storia il Cesena vanta 13 partecipazioni ai campionati di A, che lo collocano in 32a posizione tra tutte le squadre italiane. Il miglior piazzamento in classifica è il 6° posto raggiunto dalla formazione di Pippo Marchioro nel 1975-1976, mentre i 43 punti del Cesena di Massimo Ficcadenti nel 2010-2011 costituiscono, in valore assoluto, il massimo punteggio. La vittoria più larga in A è il 4-0 casalingo rifilato a Roma (1976-1977) e Lecce (1989-1990). La sconfitta più pesante è il 6-1 in casa della Juventus (1981-1982) come pure, curiosamente nello stesso stadio, il 5-0 con il Torino (2014-2015) in quella che ad oggi rimane l’ultima gara del Cavalluccio in A. Da segnalare anche i clamorosi pareggi per 3-3 dopo avere rimontato tre reti di svantaggio contro Fiorentina (1982-1983) e Verona (2014-2015), imprese però vanificate in entrambi i casi dalla retrocessione in B.

Nell’albo d’oro delle categorie inferiori il Cesena vanta una coppa Promozione Emilia (1956-1957) con Renato Lucchi in panchina, una coppa Italia Serie C (2003-2004) con Fabrizio Castori e una Supercoppa Serie C (2023-2024) con Domenico Toscano, in tutti casi con “double” coppa e promozione. Una diversa doppietta fu realizzata anche tra 2008-2009 e 2009-2010 da Pierpaolo Bisoli con due promozioni a fila dall’allora 1a Divisione Lega Pro alla Serie A.

Rinascita

La storia dell’Ac Cesena si è interrotta nel 2018 con il fallimento, per ripartire dalla Serie D con il nuovo Cesena Fc, che ha rilevato la matricola del Romagna Centro Martorano. Nel frattempo, dopo avere avuto tre presidenti nei primi 60 anni di vita (Alberto Rognoni, Dino Manuzzi ed Edmeo Lugaresi), dal dicembre 2021 per la prima volta il club non è in mani romagnole ed oggi è di proprietà americana.

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