Cesena, per un calcio integrato, l’orgoglio di papà Luca: “Che gioia il mio Giovanni che esulta sotto la Curva Mare”

Difficile pensarlo. Impossibile da descrivere. Sono queste le sensazioni di Luca Brigliadori al termine della «incredibile ed entusiasmante» mattinata trascorsa ieri a Roma al cospetto del ministro dello sport Andrea Abodi. Dichiarazioni rilasciate mentre, intento a frenare «l’euforia incontenibile» del figlio Giovanni, ammira l’imponenza dell’Altare della Patria. «È come trovarsi qui davanti - ha spiegato -, ti accorgi di come esistano emozioni e ricordi necessariamente più grandi di te. E non puoi che esserne grato». Luca non trova altre definizioni per raccontare gli istanti della cerimonia nella capitale, ancora meno per esprimere la sua riconoscenza al Cesena Fc e Massimo Buratti, allenatore e promotore dell’iniziativa “Per un calcio integrato”. «Questo programma - ha ribadito - permette ai ragazzi coinvolti di sentirsi parte di qualcosa. Di un progetto più grande di loro capace di fargli dare il meglio di quello che possono». Anche in situazioni nuove, in contesti che potrebbero metterli in difficoltà. Come un viaggio sfiancante: «Anche la banalità di arrivare fino a Roma - ha sottolineato - per questi ragazzi poteva rivelarsi un grande ostacolo, invece, sono stati fenomenali. Hanno resistito al pullman e alla lunga camminata per arrivare alla sede dell’evento».
Il ruolo del calcio integrato. «Anche nelle piccole cose - ha aggiunto - questo progetto gli ha donato la voglia e il desiderio di migliorare. Di provare a crescere». Il regalo più bello. «Per un padre - ha confessato commosso - sono sensazioni fortissime. Passo dall’emozione alla commozione quasi inconsciamente».
Giovanni ha 6 anni, è affetto dalla sindrome di Down e nel programma di Massimo Buratti sta conoscendo luci e colori di un mondo. «Mio figlio è un tifoso assatanato del Cesena. Fosse per lui vivrebbe in Curva Mare. E la stessa esaltazione e gioia che ha sugli spalti con me la mette anche negli allenamenti». Istantanee di serenità. Frammenti di emozione per un papà: «Non giocano contro nessuno, non c’è pubblico - ha riportato - ma quando sul prato del Manuzzi calciano la palla in porta e segnano vanno a esultare come dei matti sotto la Curva Mare: sono istanti indescrivibili». Anzi “unici”. «Sì, di ragazzi unici» conclude papà Luca.