Cesena-Modena e una giornata a Caldara, Gubbio-Cesena e tre giornate a Corazza: dov’è l’errore?

Proprio come Tommaso Berti, ma per motivi diversi, a tirare un sospiro di sollievo ieri è stato anche Mattia Caldara. L’ex difensore del Cesena, che venerdì sera nel derby dell’Orogel Stadium ha abbattuto il trequartista bianconero con un fallo tremendo sanzionato (ma solo dopo l’intervento del Var) con il cartellino rosso dall’arbitro Monaldi di Macerata, se l’è cavata con una giornata di squalifica.

Nel comunicato del giudice sportivo, che per prendere le decisioni si basa solo sui referti dell’arbitro, si legge che Caldara è stato fermato per aver commesso «un grave fallo di gioco». Quindi niente “condotta violenta”: il difensore del Modena è stato quindi salvato dalla “contesa del pallone” in occasione del fallo, altrimenti avrebbe preso almeno un paio di giornate in più di squalifica.

Le tre giornate di Corazza

Detto questo, resta l’assoluta sproporzione di un regolamento quantomeno discutibile e sbagliato: poco meno di un anno fa, a Gubbio, il centravanti bianconero Simone Corazza fu squalificato per 3 giornate dopo la discussa espulsione in apertura di partita per una sbracciata ai danni di Signorini, ingigantita dal capitano umbro. L’arbitro e il quarto ufficiale contestarono al Joker la condotta violenta non essendoci, in quel caso, la contesa del pallone (l’azione era proseguita ben lontano dal punto del misfatto). Non è possibile che un fallo tremendo come quello di Caldara sia punito in modo ben diverso e ben più leggero.

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