Cesena, in Serie B non segnare per primo diventa un problema
Un anno fa, nei meandri di un campionato letteralmente dominato, era diventato un rituale che si ripeteva ogni settimana: il Cesena andava in vantaggio e alla fine vinceva. Proprio tra la fine del girone d’andata e l’intero girone di ritorno succedeva sempre, con una regolarità spaventosa, che ha poi permesso alla squadra di Toscano di battere una lunga serie di record. Oggi, in Serie B, la musica è fisiologicamente e inevitabilmente diversa, perché il livello della concorrenza si è alzato tantissimo, ma spesso il Cavalluccio ha sbloccato per primo le partite anche quest’anno ed ha spesso gestito situazioni di vantaggio durante le gare di campionato. Per la prima volta in questa stagione, invece, nelle ultime due sfide contro Reggiana e Frosinone tutto questo non è accaduto.
Doppio zero
Non era mai capitato che il Cesena non si trovasse in vantaggio per almeno un minuto in due partite consecutive. L’illusione era appunto durata un minuto in occasione dell’unica sconfitta casalinga contro la Sampdoria, dal gol dell’1-0 all’autogol dell’1-1 di Prestia nella scoppiettante sfida del Manuzzi, arrivata dopo la sonora sconfitta di Pisa, quando i bianconeri andarono sotto a metà primo tempo (Lind) e non riuscirono più a recuperare.
Nelle ultime due partite, dal coefficiente di difficoltà decisamente più basso, pur avendo sempre avuto almeno una palla-gol per sbloccare la gara, il Cavalluccio non è mai riuscito a segnare per primo e questo si è rivelato un problema nell’ economia dei 180 minuti, perché in entrambi i casi la squadra di Mignani non solo non è andata in vantaggio, ma si è sempre trovata obbligata a inseguire: con la Reggiana almeno un punto è arrivato in rimonta, mentre allo Stirpe no, anche se Shpendi era riuscito ad “annullare” il gol del provvisorio 1-0 di Ambrosino.
Vantaggi e svantaggi
E dire che, quando il Cesena segna per primo, riesce quasi sempre a vincere. Dopo le prime 15 giornate, è già capitato 6 volte su 8: contro Carrarese, Catanzaro, Mantova, Brescia, Sudtirol e Cittadella, i bianconeri hanno sbloccato il risultato e sono sempre riusciti a portare a casa i 3 punti, mentre con Spezia e Sampdoria sono stati “ribaltati” nelle due gare più beffarde della stagione, inaugurate da un gol bianconero. Il Cesena si è poi trovato avanti nel punteggio, pur non segnando il primo gol della partita, anche in un’altra gara: il derby contro il Modena. In quell’occasione i bianconeri sono stati in vantaggio per 10 minuti, dal rigore del 2-1 di Shpendi sui titoli di coda del primo tempo, al pareggio di Zaro al minuto 55. Complessivamente, sui 1.350 disputati in 15 partite, il Cavalluccio è rimasto in vantaggio per 477 minuti (recuperi esclusi). Solo in 6 gare Prestia e soci non sono mai stati avanti: Sassuolo, Palermo, Pisa, Salernitana, Reggiana e Frosinone, partite dalle quali la squadra di Mignani ha comunque ricavato 3 punti. I minuti in svantaggio, invece, sono quasi la metà: appena 264. Scende anche il numero di partite, perché da 9 si passa a 7 con il paradosso di La Spezia, dove i bianconeri tecnicamente non hanno giocato neanche un minuto sotto di un gol, ma hanno comunque perso, condannati prima del fischio finale dal gol di Bertola al 100’. Se dalle partite sbloccate per primo il Cesena ha guadagnato ben 18 punti, dalle gare sbloccate dagli avversari ne sono arrivati soltanto 3 (Modena, Salernitana e Reggiana), ai quali va aggiunto il punto conquistato grazie allo 0-0 di Palermo, l’unica volta in cui il Cavalluccio non è riuscito a segnare in questa stagione.
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