Cesena e Artico verso il divorzio: ecco i motivi

C’è aria di divorzio tra il Cesena e Fabio Artico. Questo nonostante il direttore sportivo sia legato al club bianconero fino al 30 giugno 2027 e nonostante, al suo primo campionato di B, il Cesena abbia navigato quasi sempre in zona play-off, scendendo al di sotto della decima posizione solo in un’occasione, dopo il 3-5 interno contro la Sampdoria.
Le frizioni
Le prime frizioni tra la proprietà ed Artico si sono avute a dicembre, nel momento di crisi di risultati del Cesena. All’epoca dagli Usa venne imposto al diesse di rimediare a un paio di scelte fatte sul mercato estivo, chiedendo l’uscita di un giocatore costosissimo e dal rendimento nullo come Van Hooijdonk e anche alla rinuncia del prestito oneroso di Curto, con annessa richiesta di risarcimento (che il Como ha poi concesso) per le 5 giornate di squalifica rimediate per la famosa frase razzista su Jackie Chan avvenuta nell’amichevole estiva tra Como e Wolverhampton. Ma la questione tecnica non è neppure quella predominante: ad Artico viene rimproverata una gestione troppo poco compartecipata con i soci americani sulle questioni legate alle scelte di mercato e a quelle strategiche. Chi comanda e mette i soldi non si è sentito troppo coinvolto dal direttore sportivo e si è reso conto cammin facendo come i giocatori scelti non abbiano creato plusvalore in quanto si è speso tanto per i prestiti (Ceesay, Mendicino, Antonucci, Tavsan oltre a Curto in estate, Saric, La Gumina e Russo a gennaio) e si sono acquistati tre giocatori (Bastoni, Calò e Mangraviti) con cui è impossibile fare plusvalenze. Sottolineando poi il fatto che i soli uomini-mercato del Cesena siano Klinsmann, imposto da Melby quando entrò in società, e i giovani che erano già presenti quando Artico arrivò a Cesena (Shpendi su tutti, quindi Francesconi e Berti).
L’unione che non c’è più
Che il legame forte che c’era un tempo ora non ci sia più lo dice il fatto che una decina di giorni fa non sia stato inviato al primo summit per la stagione 2025-2026 andato in scena in New Jersey: insieme a tutti i soci forti c’erano il direttore generale Di Taranto e il consigliere d’amministrazione Agostini. Non Artico. Che in quei giorni ha iniziato a guardarsi intorno. Partendo da Cremona, dove lavorò un paio di mesi come scouting tra le esperienze di Alessandria e Cesena, voluto e poi scaricato dal diesse Giachetta. Che il 30 giugno sarà liquidato e che ad Artico non dispiacerebbe sostituire.