Cesena, adesso Mignani allena 22 titolari

All’appello mancava solo Matteo Pisseri, che proprio sabato scorso contro lo Spezia ha cancellato l’ultimo zero. Il numero 1 del Cesena era l’unico calciatore della rosa (escludendo il terzo portiere Siano) al quale Michele Mignani non aveva ancora consegnato una maglia da titolare nel 2025. Pur avendo ristretto numericamente la rosa a gennaio rispetto all’inizio della stagione (più cessioni che acquisti), nell’anno nuovo il tecnico ha allargato le rotazioni e concesso fiducia a tutti, cosa che invece non accadeva soprattutto nelle prime 10 giornate, quando lo scenario era completamente diverso.

Tutti titolari

L’infortunio di Klinsmann contro lo Spezia ha permesso a Pisseri di disputare la sua prima partita da titolare dopo quattro mesi e mezzo. Il portiere emiliano non è l’unico ad aver giocato solo una gara dal primo minuto da gennaio ad oggi: in compagnia di Pisseri ci sono anche Pieraccini (titolare a Catanzaro), Mendicino (titolare a Catanzaro) e Russo, schierato dal primo minuto solo a Cremona. Con 2 gettoni, invece, troviamo il sorprendente Piacentini, oggi prima alternativa del pacchetto arretrato e in campo dall’inizio nelle due gare più difficili (contro Pisa e Spezia), e un jolly offensivo come Tavsan, che dall’inizio è sceso in campo contro Sampdoria e Bari, ma che viene molto spesso utilizzato a gara in corso. Al contrario, l’unico ad essere stato sempre schierato dal primo minuto nel 2025 è stato capitan Prestia (10 su 10), seguito a ruota dagli inseparabili compagni di banco Mangraviti e Ciofi (9 gettoni a testa e una gara saltata per squalifica), oltre al portiere titolare Klinsmann (9 su 10). A quota 8, invece, c’è Shpendi, che precede Adamo (7), Donnarumma (6), Calò (6), Bastoni (6) e Francesconi (6). Con 5 caps da titolare ci sono Berti e Saric, che precedono Celia (4), Antonucci (4), La Gumina (4) e Ceesay (3).

Differenze

Se nel 2025 tutta la rosa ha avuto almeno una chance, nei primi due mesi della nuova stagione non era andata allo stesso modo. Anzi, considerando le prime 10 giornate del girone di andata, c’erano ben 7 giocatori a non essere mai scesi in campo dal primo minuto: Klinsmann, Piacentini, Pieraccini, Mendicino, Saber, Chiarello e Van Hooijdonk, mentre un ottavo (Tavsan) aveva debuttato da titolare proprio alla decima giornata, in occasione del 2-0 rifilato al Brescia. In questo lasso di tempo Mignani ruotava meno uomini e utilizzava meno giocatori, provando a cavalcare l’onda della promozione e inserendo gradualmente soprattutto i giovani o chi era arrivato negli ultimi giorni di mercato come i due olandesi e lo stesso Mendicino.

La musica ha cominciato a cambiare proprio dall’undicesima giornata, quando il tecnico rivoluzionò la squadra all’Arechi di Salerno, affidando la porta al debuttante Klinsmann ed inserendo proprio Mendicino a centrocampo e Pieraccini in difesa per la prima volta, senza dimenticare la prima volta da titolare dello stesso Van Hooijdonk. Oggi, invece, al momento di scegliere la formazione Mignani ha l’imbarazzo della scelta, come sottolinea ogni settimana alla vigilia: la squadra è stata leggermente “ristretta” a livello numerico rispetto all’andata, ma è indiscutibilmente più completa e più funzionale. E si sposa meglio con le idee dell’allenatore.

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