lo dirigerà Perri di Roma
Marco Ferro. Carneade, chi era costui? Nato a Este, in provincia di Padova, il 7 agosto 1981, di professione attaccante, è entrato improvvisamente nei libri di storia del Cesena con il ruolo di guastafeste. Nel gennaio 2004 la Torres lo prelevò dalla Pistoiese nel mercato di riparazione e il 4 aprile dello stesso anno, proprio all’ultimo minuto di recupero, realizzò il suo primo e unico gol stagionale con la maglia dei sardi, facendo esplodere lo stadio Sanna e condannando il Cavalluccio di Castori. Ma perché torna di moda, a distanza di quasi 20 anni, il semisconosciuto Ferro?
Striscia interrotta
Il motivo è semplice e ricorda sinistramente qualcosa. L’attaccante veneto, che al 75’ prese il posto di Stefano Udassi, ai tempi calciatore-simbolo e oggi presidente della Torres, interruppe una lunghissima striscia positiva del Cesena, che si presentò alla sfida contro la Torres dall’alto di 15 risultati utili consecutivi. Dal 23 novembre, dopo la sconfitta di Varese (3-1), i bianconeri di Castori inaugurarono un lunghissimo periodo di imbattibilità fatto di 7 vittorie e di 8 pareggi in 15 giornate, con il 3-2 in rimonta sul Rimini come ciliegina sulla torta. Fu proprio la partita contro la Torres, disputata in Sardegna, a interrompere la lunga striscia. A distanza di quasi 20 anni, lo scenario è molto simile, anche se domenica non si giocherà al Sanna ma al Dino Manuzzi. Oggi, rispetto al campionato 2003-2004, il Cesena è imbattuto da 16 partite e cioè dalla seconda giornata dopo lo scivolone iniziale di Olbia. A Sassari si augurano di ripetere lo scherzetto, in Romagna invece l’obiettivo è un altro: battere il record assoluto di partite senza sconfitta.
Da Benedetti a Toscano
Il sedicesimo risultato utile consecutivo strappato sabato scorso a Recanati ha permesso al Cesena di eguagliare il record di Corrado Benedetti. Nella stagione di gloria 1997-1998 in C1 i bianconeri persero la prima giornata di ritorno a Modena, il 25 gennaio 1998 (2-1 con gol della bandiera di Massimo Agostini su rigore), ma poi inanellarono 16 partite consecutive “positive” con 7 vittorie e 9 pareggi, compresi quello della matematica promozione a Lumezzane e della festa contro il Saronno al Manuzzi. Considerando solo i campionati professionistici, si tratta della più lunga striscia di imbattibilità della storia del Cesena, che i ragazzi di Mimmo Toscano hanno appunto “imitato” in questo favoloso girone di andata, che ora mette a dura prova Prestia e soci, attesi dalla seconda e dalla terza forza del campionato nel giro di sei giorni. Durante le ultime settimane, il tecnico calabrese e i suoi prodi avevano già battuto altre due squadre poi promosse a fine stagione: il Cesena di Pierpaolo Bisoli (2009-2010) e quello di Gigi Radice (1972-1973), che festeggiarono il salto in A grazie anche a due strisce da 14 risultati utili consecutivi. Nel 2009 i bianconeri rimasero imbattuti dalla seconda alla quindicesima giornata di andata, quando persero 2-0 al Castellani di Empoli. Nel 1973, invece, il Cesena perse ad Ascoli alla giornata numero 23, rimase imbattuto dalla ventiquattresima alla trentasettesima e infine scivolò a Novara all’ultima giornata, quando la Serie A era già diventata realtà. Oggi è tutta un’altra storia, ma domenica si gioca (anche) per un record assoluto. E per scacciare un tabù del passato. Toccando Ferro.