Calcio C, Toscano non molla: "Cesena, il campionato è ancora lungo"
Non è la fine. A dirlo non è solo Domenico Toscano ma, prima, anche il tecnico della Reggiana Aimo Diana, che ai microfoni Rai ha subito avvisato: «Il campionato non è affatto chiuso: il Cesena è fortissimo e ha dimostrato ancora una volta di essere una grande squadra, ci darà filo da torcere fino alla fine».
Toscano è costretto a masticare amaro ma la resa non è tra le opzioni: «Il campionato è ancora lungo, mancano 10 giornate e può succedere di tutto: dovremo stare sul pezzo fino alla fine e prendere tutte le opportunità che si potranno presentare. Questo ko non ci ridimensiona, bisogna guardare sempre avanti e mai indietro».
Sulla partita, c’è il rammarico di non aver capitalizzato quanto creato nell’arco dei 90 minuti: «Non ci siamo svegliati tardi, anche prima dello 0-2 abbiamo avuto tante situazioni in area che potevamo sfruttare con più convinzione. È stata una bella partita anche dal punto di vista qualitativo in cui specie negli ultimi minuti potevamo prenderci di più, abbiamo comunque regalato belle emozioni a questo pubblico fantastico. Saber fuori? Lui e Mustacchio avevano solo due allenamenti questa settimana per problemi che si portano dietro da un po’, ho schierato la formazione che stava meglio fisicamente».
La partita è stata una questione… di testa. I pensieri di Toscano vanno a due circostanze con finali diametralmente opposti: «Alla fine la differenza l’hanno fatta i colpi di testa: quello di Nardi è andato dentro, quello di Prestia no. È stata una partita molto equilibrata, nel secondo tempo siamo riusciti a tenere la Reggiana nella propria metà campo ma sono riusciti a colpire con una bella ripartenza».
Nulla da rimproverare, infine, all’impegno dei suoi ragazzi: «Faccio loro i complimenti per aver tenuto testa alla Reggiana e aver dimostrato di essere all’altezza di ciò che stanno facendo. I tifosi? Il nostro pubblico è sempre così, quando vedono che dai l’anima ti applaudono a prescindere dal risultato: è la cosa più bella che ci sia qua».