Calcio C: quando i giovani del Cesena portano punti ma anche soldi

Pronti, bravi e anche... convenienti. Sono i “magnifici 6” ragazzi cresciuti nel settore giovanile del Cesena e inseriti quest’anno in prima squadra agli ordini di Domenico Toscano, che ne ha già lanciati cinque (all’appello manca solo il difensore centrale Pieraccini) senza fare troppi calcoli. I calcoli, invece, può farli il Cesena, in quanto da questa stagione il regolamento riguardante il minutaggio degli under e la ripartizione dei contributi è cambiato.

Non solo minutaggio

Basta sfogliare il documento ufficiale pubblicato dalla Lega Pro per rendersi conto dell’aggiunta di un paragrafo che riguarda proprio il Cavalluccio. Si tratta dell’articolo 4 paragrafo 4, dove si legge questo: “La quota verrà incrementata del 200% per i calciatori provenienti dal proprio settore giovanile con un tesseramento, anche temporaneo, non inferiore a due stagioni sportive anche non consecutive, nel corso di ciascuna delle quali dovranno aver disputato attività prevalente nelle predette categorie giovanili”. Il Cesena è la squadra della Serie C che in rosa schiera il maggior numero di calciatori (appunto 6) cresciuti in casa. E i famosi 271 minuti minimi a partita per accedere ai contributi? Ci sono ancora, come ai tempi di Modesto o di Viali, un diktat da rispettare fino all’arrivo della nuova proprietà americana, ma da questa stagione “il solo minutaggio dei calciatori di cui al punto 4.4 (calciatori provenienti dal proprio settore giovanile) verrà registrato e considerato ai fini della ripartizione delle risorse, a prescindere dalla circostanza che nella gara la società non abbia superato la soglia minima di 270 minuti giocati”, si legge nel paragrafo A dell’articolo 4.2. In poche parole: al Cesena non serve “fare minutaggio” e quindi superare quota 270 minuti a partita perché schierare i ragazzi del proprio settore giovanile porta soldi nelle casse a prescindere dal rispetto della regola alla quale dovevano sottostare i due allenatori che hanno preceduto Toscano.

Da Berti a Giovannini

Alla luce di questa novità, a ogni partita il Cesena incassa soldi indipendentemente dalle scelte del tecnico calabrese, che non ha mai superato i 270 minuti, avvicinandosi due volte contro Spal (220’) e Rimini (221’). Questo significa che i due under non cresciuti a Cesena (Siano e Pierozzi, entrambi classe 2001) non hanno portato soldi, mentre il discorso è ben diverso per gli altri. Cristian Shpendi e Tommaso Berti sono i due under cresciuti in casa ad aver totalizzato il minutaggio più alto. Curiosamente è lo stesso: 368 minuti a testa nelle prime 8 giornate. Berti, classe 2004, “vale” più di Cristian, che ha un anno in più. Come si legge nell’articolo 4.3, la quota dei tesserati da assegnare a ciascuna classe di età risponde alla seguente ponderazione: 1.20 per la classe di età 2003 (Shpendi), 1.40 per la classe di età 2004 e seguenti (Berti, Francesconi, David, Pieraccini e Giovannini). E ancora: la quota verrà incrementata del 200% per i calciatori provenienti dal proprio settore giovanile e questo è il punto chiave. I minuti raccolti in una singola partita da Shpendi vanno moltiplicati per 3.6 (1.20 + 2.4) mentre quelli raccolti in una singola partita dagli altri vanno moltiplicati per 4.2 (1.40 + 2.8). Ma quanto incassa il Cesena? Detto che, come negli scorsi anni la cifra viene erogata dopo sette gare (settima, quattordicesima e così via...) e fino alla giornata numero 35 (restano fuori le ultime tre), per rispondere manca solo il famigerato codice moltiplicatore: un anno fa un minuto fruttava circa 20 euro. Applicando lo stesso criterio, una gara intera di un 2004 come Berti frutterebbe la bellezza di 7.560 euro, mentre una partita intera di Shpendi 6.480 euro. Con la cifra di un anno fa, nelle prime 7 giornate sarebbero 27.468 euro euro per il centrocampista di Calisese e 26.496 per il gemello. Contro il Sestri (ottava giornata) il Cesena incasserebbe 10.000 euro grazie a Berti (2.520) e all’intera partita di David (7.560). A fine campionato, mantenendo questi minutaggi, nelle casse del Cavalluccio potrebbero entrare almeno 350mila euro. Tutto questo grazie (anche) al lavoro del settore giovanile.

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