“Palla ora per Aselli, ecco il traversone di Aselli, il colpo di testa di Cuttone, il Cesena è in vantaggio di nuovo al 20’ del secondo tempo. Agatino Cuttone, capitano del Cesena, porta in vantaggio la sua squadra per il tripudio dei tifosi romagnoli”. La voce calda, lo stile garbato ed essenziale sono di Bruno Pizzul che l’8 luglio 1987 descriveva, in diretta su Rai 2, l’azione della rete decisiva nell’ormai leggendario spareggio di San Benedetto del Tronto.
Idolo
A 35 anni distanza ricorda l’impresa l’autore di quell’assist, Fabio Aselli che per i ragazzi “di una volta”, oggi cinquantenni, era un autentico idolo. Le sue volate sulla fascia e i suoi dribbling con il numero 7 sulle spalle erano poesia e accendevano i cuori sugli spalti. In quella storica stagione rimane memorabile la sua prestazione contro il Genoa in cui surclassò il suo dirimpettaio, il potente “Rambo” Policano. Palla al piede, maglia Orogel, inseguito dal difensore genoano in quella partita è l’immagine che Aselli ha scelto per il suo profilo su WhatsApp.
Tensione
L’arrivo in bianconero di Aselli nel mercato di autunno segnò la svolta che porterà la squadra di Bruno Bolchi a trionfare sul neutro del Riviera delle Palme: «Arrivai insieme a Bordin e a Morbiducci, ma ricordo che nell’ambiente non c’era grande fervore. Anzi, quando Bolchi fece delle scelte per cambiare la formazione ci furono dei malumori. Inaspettatamente risalimmo la classifica fino ai primi posti. Purtroppo alla penultima giornata ci fu la grande delusione della sconfitta a Bologna, che sembrava avere compromesso le nostre ambizioni di promozione. Invece la domenica successiva vincemmo con il Catania e ritornammo in corsa, ma dovevamo passare dagli spareggi con Lecce e Cremonese». Sconfitti i grigiorossi sia dai romagnoli (1-0) che dai salentini (4-1), e non valendo la differenza reti, si rese necessario un ulteriore e definitivo confronto: «Avevamo già incontrato il Lecce nella prima gara di spareggio e per quell’ultima sfida loro partivano favoriti. Ricordo la tensione nel ritiro prepartita vicino ad Ascoli. Quando entrammo in campo vidi lo stadio per trequarti giallorosso e pensai che era come giocare in trasferta. Invece le cose si misero subito bene con il gol di Bordin». Ma era troppo presto e infatti prima del riposo il Lecce pareggiò.
Cross per la vittoria
«Quel giorno - prosegue Aselli - dalla mia parte avevo di fronte Salvatore Nobile (futuro bianconero, ndr), un terzino che spingeva molto ed io come tornante mi facevo tutta la fascia, attaccavo e poi lo seguivo quando veniva giù. In un calcio d’angolo battuto corto da Sanguin gli andai incontro, mi girai verso la linea del fondo e misi la palla nel mezzo. Francamente non avevo visto Cuttone inserirsi e crossai di prima intenzione, “come viene viene”, sperando che ci arrivasse qualcuno dei miei compagni». Il tuffo vincente di Cuttone riportò il Cesena in vantaggio: «Nel finale ci fu da soffrire, ma ci pensò Seba Rossi a difendere il risultato e la vittoria, inaspettata ma meritata. Quella stagione a Cesena con la promozione fu per me una delle migliori in carriera, anche se in serie A avevo già giocato con la Sampdoria». Oggi Aselli si diverte ad allenare squadre amatoriali nella sua Guastalla.