Calcio C, John Aiello: "Io, il Cesena e la mia New York"

L’appuntamento con John Aiello è da Bubby’s, angolo tra Hudson e North Moore street. Siamo nel cuore di Tribeca, quartiere frizzante nella zona bassa di Manhattan. A nord si intravedono i locali di Greenwich Village, a sud dominano i grattacieli di Wall Street. Un tempo, non lontano da qui si stagliavano le Torri Gemelle. Ci torneremo.

Patatine fritte da Bubby’s

È tarda mattinata, in quell’orario strano in cui uova e pancake a colazione si confondono con gli avocado toast della pausa pranzo. Di fronte a un piatto di patatine fritte, John Aiello apre le porte della sua New York. «Greenwich Village è il mio quartiere di Manhattan preferito – attacca – qui ho frequentato la New York University, ma soprattutto qui ho vissuto a contatto con tantissime comunità, religioni, lingue. Ho imparato a rispettare gli altri e a farmi rispettare: non volevo essere il più duro del quartiere, ma il più carismatico».

New York negli anni Novanta non era esattamente un posto facilissimo. «Vero, c’era da stare attenti. Come dico sempre: io ho studiato due volte, la prima all’università, la seconda sulla strada. Ho imparato alla svelta a stare lontano dai guai».

L'intervista completa sul Corriere Romagna oggi in edicola

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