Alzi la mano chi, tra ottobre e novembre, non ha mai pronunciato questa frase: per fortuna quest’anno non c’è il Modena, con chiaro riferimento al carrarmato che lo scorso anno vinse il Girone B totalizzando 88 punti e frantumando il record di vittorie consecutive (14). Vero, quest’anno non c’è il Modena ma c’è la Reggiana, che da due mesi abbondanti si sta comportando come il Modena di Attilio Tesser. Le strisce aperte di 16 risultati utili consecutivi e di 7 vittorie hanno permesso alla capolista di fare il vuoto e di cominciare a non riconoscere più dallo specchietto retrovisore la sagoma degli inseguitori. Tra questi comanda sempre il Cesena, la sola squadra del Girone B, insieme all’Entella, che sta provando a resistere. Scavando nei numeri di questa stagione, c’è un dato statistico molto interessante che spiega la bontà del cammino del Cavalluccio e che allo stesso tempo fa crescere i rimpianti per un -7 ad oggi piuttosto pesante in attesa di tre giornate cruciali.
Stesso ruolino
Da quando il Cesena ha messo in moto, cominciando a vincere e a convincere, ha conquistato gli stessi punti della Reggiana. La striscia parte dalla Recanatese all’andata e (al momento) si chiude sempre con i leopardiani, sconfitti martedì al Tubaldi. In queste 20 giornate di campionato, dal 2 ottobre ad oggi, il Cavalluccio ha conquistato gli stessi punti della capolista. Romagnoli ed emiliani hanno vinto 14 partite a testa, ne hanno pareggiate 4 e perse 2 per un totale di 46 punti (media di 2,30 a partita). In questo lasso di tempo il Cesena ha segnato più gol (34 contro 32) e incassato meno reti (9 contro 12) anche se la Regia ha tenuto la porta inviolata una volta in più (12 contro 13). In 4 mesi su 5, quindi gli uomini di Toscano hanno marciato come la capolista, eppure sono staccati di 7 punti. Il motivo? Il mese che pesa nel confronto è naturalmente settembre, con la sciagurata partenza della Romagna bianconera: 5 punti dopo 5 giornate contro i 12 punti della Reggiana, che a fine settembre aveva 7 lunghezze di vantaggio proprio come oggi. Nonostante tutto, proprio quando il Cesena ha cominciato a vincere, è stata la Reggiana a rallentare crollando a Fiorenzuola e perdendo lo scontro diretto dell’andata. Non a caso, il Cavalluccio era addirittura riuscito a superare gli emiliani e a salire in vetta. Alla giornata numero 12, dopo la vittoria contro il Gubbio e il pari dei granata a Chiavari, la classifica recitava Cesena ed Entella 24, Reggiana 23. Stesso discorso la settimana successiva: Cesena ed Entella 25 dopo il pareggio nello scontro diretto e Reggiana 24 (pareggio interno con il Pontedera). Questo significa che il Cavalluccio era riuscito a restare al comando per due giornate e a cancellare la falsa partenza.
Modena 2.0
La musica è ricambiata il 20 novembre e non solo per demerito del Cesena. L’immeritato 0-1 contro l’Ancona ha fatto perdere la testa della classifica agli uomini di Toscano, inchiodati a 25 e superati a quota 27 dalla Reggiana, corsara a Sassari. Da quell’infausto week-end autunnale ad oggi si sono disputate 12 giornate ed è qui che la banda allenata da Diana ha fatto il vuoto vincendo 11 partite e pareggiandone una (in casa contro l’Olbia) per una media stratosferica di 2,83 punti a partita, a un passo dalla perfezione. Solo il Modena l’anno scorso (le famose 14 vittorie consecutive, record nella storia della Lega Pro) e l’impressionante Catanzaro quest’anno (12 vittorie e un pareggio in 13 giornate) sono riusciti a fare meglio. E il Cesena? Dalla sconfitta con l’Ancona inclusa ad oggi ha mantenuto una velocità di crociera molto buona: 8 vittorie, 2 pareggi e 2 sconfitte per un totale di 26 punti (2,16 a partita). Restano indigeribili i pareggi con Carrarese e Fermana, che hanno portato il Cavalluccio dal -3 post Pesaro al -7 di oggi.
Media punti
Per provare a vincere il campionato servono ora due cose: un rallentamento della Reggiana e naturalmente un successo nello scontro diretto del 20 febbraio. Ad oggi il Cesena non ha più nessun margine di errore e, anche vincendo lo scontro diretto, non è padrone del proprio destino, a meno che la Reggiana non perda almeno 4 punti nelle prossime due giornate. Il paradosso è clamoroso: vincendo tutte le partite da domani al 23 aprile il Cavalluccio chiuderebbe alla quota record di 90 punti (2,36 a partita) ma non avrebbe la certezza di salire in B. E pensare che negli ultimi due campionati di C in cui è arrivato primo, il Cesena viaggiò alla media di 1,97 punti (67 in 34 giornate) con Corrado Benedetti nel 1997-1998 e di 1,76 punti (60 in 34 giornate) con Pierpaolo Bisoli nel 2008-2009. Al momento Domenico Toscano sta procedendo alla velocità di 2,04 punti a partita, che, a meno di un crollo della Reggiana, non saranno sufficienti.