Calcio C, da Koffi e Butic fino a Kontek: a Cesena ripassa lo straniero

Ci sono un colombiano, un croato, un ivoriano e un austriaco. Da quando il Cesena è tornato tra i professionisti, cioè dall’estate 2019, lo straniero al Manuzzi non è mai andato molto di moda, in controtendenza rispetto a quanto accadeva spesso nel recente passato, soprattutto ai piani superiori. Negli ultimi tre campionati di C, sul prato dell’Orogel Stadium sono state piantate sì le bandiere di Colombia, Croazia, Costa d’Avorio e Austria, ma sono state apparizioni veloci e a queste si potrebbero aggiungere quelle dei “vicini di casa” di San Marino e dell’Albania, i due Paesi più rappresentati fino a un mese fa con Elia Benedettini, Nicola Nanni e i gemelli Shpendi. Ma la prossima settimana a Cesena arriverà Ivan Kontek, che diventerà il secondo straniero della stagione 2022-2023 dopo il confermato austriaco Dominik Frieser. L’ex ternano Kontek è nato a Zagabria e dunque farà salire a due il numero di croati arrivati a Cesena dal ritorno in C: il primo fu il centravanti Karlo Butic che, numeri alla mano, è stato indiscutibilmente il miglior straniero del nuovo corso dopo il fallimento di quattro anni fa.

Meteore e certezze

Arrivato in prestito dal Torino nell’estate 2019, come alternativa al più esperto (ma anche deludente) Sarao, il panzer di Spalato si prese subito la scena riuscendo anche ad arrivare in doppia cifra: 10 gol in 26 giornate prima del lockdown e della chiamata del Pordenone, con cui ha giocato negli ultimi due anni in serie B. Nella stessa stagione 2019-2020 andò decisamente peggio a Juan Manuel Valencia, autore di un paio di partite clamorose a inizio stagione prima di evaporare e di cambiare aria a gennaio causa (anche) pessimo feeling con Modesto. Oggi Valencia è tornato nella sua Colombia dopo aver risolto il contratto con il Bologna. Per motivi diversi, non hanno lasciato tracce neppure l’ivoriano e l’austriaco, al secolo Christian Koffi e Dominik Frieser: il primo illuse tutti due anni fa con un paio di grandi partite (Fano e Ravenna), ma se ne andò a gennaio nell’indifferenza come Valencia, il secondo a gennaio è invece arrivato e nella prossima stagione proverà a prendersi la scena, impresa che non è riuscita nell’ultimo girone di ritorno anche per questioni tattiche. Insomma, negli ultimi tre anni con gli stranieri non è andata troppo bene e Kontek proverà a invertire la rotta e a prendere spunto dal suo connazionale Butic, che non è stato il primo croato nella storia del Cesena.

Igor e i suoi fratelli

Scorrendo la rosa del Cesena 1996-1997 c’è una bandiera croata al reparto attaccanti. Al suo fianco il nome di una meteora, Mladen Kovacic, che al massimo raccattò qualche panchina, senza mai giocare partite ufficiali con la maglia bianconera. Stesso discorso (zero presenze) per un altro croato di passaporto (ma nato a Malmoe, unico punto in comune con l'idolo Ibrahimovic) transitato una decina di anni fa in Romagna ai tempi della gestione Campedelli: il misterioso Tibor Cica, classe 1993, del quale si sono perse ben presto le tracce. A proposito di gestione Campedelli, i due migliori croati restano Igor Budan, protagonista in A nell’anno magico di Ficcadenti come vice Bogdani, e il centrocampista Damjan Djokovic (nato a Zagabria come Kontek), che ha inaugurato proprio a Cesena una discreta carriera: oggi, a 32 anni, gioca in Turchia dopo quattro stagioni positive al Cluj in Romania. A completare l’elenco dei croati che hanno preceduto Kontek ci sono altri due nomi: il talentuoso ma acerbo Marko Livaja (3 presenze nel 2011-2012) e Ivan Javorcic, che due mesi fa ha portato per la prima volta in B il SudTirol e che l’anno prossimo allenerà il Venezia. Quello di Javorcic resta il caso più curioso: scelto da Foschi nel mercato di gennaio 2003 per rinforzare la mediana di Iachini, venne regolarmente presentato in conferenza stampa, ma poi non fu tesserato. Il motivo? Non superò le visite mediche per un problema al ginocchio.

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