L’attacco del Cesena 2021-2022 non esiste ufficialmente più. Dopo Pierini, Bortolussi e Pittarello, anche Salvatore Caturano ha svuotato l’armadietto, riempito la valigia e salutato definitivamente la Romagna in direzione Basilicata. Con il trasferimento del centravanti napoletano al Potenza viene raso al suolo il parco punte dell’ultima stagione, ma allo stesso tempo si conclude anche il rapporto più duraturo che resisteva tra gli attaccanti legati contrattualmente al Cesena. Riavvolgendo il nastro: Pittarello era arrivato nell’ultimo mercato invernale, Pierini la scorsa estate, Bortolussi due anni fa mentre Caturano venne acquistato dal Cesena a gennaio 2020, quando ancora il Covid non esisteva e sulla panchina del Cavalluccio c’era Francesco Modesto. Sembra passata davvero una vita.
Da sogno a esubero
È il 22 gennaio 2020 quando il Cesena, dopo una lunga e complessa trattativa, annuncia Sasà, che si era separato bruscamente dalla Virtus Entella assieme all’amico Ciccio Ardizzone. Contratto di un anno, con promessa di riaggiornarsi alla fine della stagione. Un sogno che si realizza, insomma. Ma la stagione 2019-2020 di Caturano a Cesena dura appena un mese: il tempo di debuttare con Modesto nella fatal Trieste (e di segnare subito su rigore) e poi di scendere in campo nelle quattro gare successive con William Viali, segnando altri due gol a Imola prima di giocare l’ultima gara contro il Vicenza, quando Caturano si stira (flessori). Nell’estate di due anni fa arriva la seconda svolta: dopo aver battuto l’Avellino in volata, il Cesena trova l’accordo con il centravanti e gli fa firmare un triennale (scadenza 30 giugno 2023), con il confermato Viali che lo elegge nuovo capitano della squadra e punto di riferimento dentro allo spogliatoio. Il tandem con l’ultimo arrivato Bortolussi stuzzica i tifosi del Cavalluccio e l’impatto è più che positivo, ma il 18 ottobre 2020 a Gubbio, dopo aver sbagliato un rigore, Caturano va nuovamente ko. E questa volta l’infortunio muscolare (con pesante ricaduta a dicembre) è molto più grave del previsto: 20 partite consecutive saltate, praticamente un girone intero. Il numero 9 torna in campo addirittura a marzo 2021, ma il motore non gira più come prima.
Il peso dei gol
Se a livello squisitamente fisico Caturano non è mai riuscito a dare garanzie sul medio-lungo periodo, dentro l’area di rigore i suoi numeri non si possono discutere. Sasà saluta il Cesena dopo aver realizzato 18 gol e aver centrato la doppia cifra (11 reti) nell’unica stagione (l’ultima) nella quale è riuscito a giocare con continuità, peraltro in un ruolo non proprio ideale. Confrontando gol realizzati e minuti giocati, l’ex capitano del Cavalluccio può vantare una media addirittura migliore di quella tenuta da Bortolussi, che per un anno e mezzo non si è praticamente mai fermato: un gol ogni 236 minuti per “Borto”, un gol ogni 198 minuti per Caturano. E nell’ultimo girone di ritorno, quando il nuovo centravanti del Novara si è improvvisamente fermato, è stato proprio il numero 9 a risolvere spesso i problemi del Cesena nelle gare più delicate (Grosseto in casa e Fermana in trasferta, tanto per fare due nomi). Dopo il tremendo epilogo contro il Monopoli, l’addio di Viali e la decisione di rivoltare la rosa come un calzino, agli ordini di un nuovo allenatore, Caturano è stato immediatamente inserito nell’elenco degli esuberi. Da ieri ha salutato Cesena dopo aver spesso “spaccato” uno stadio intero, che gli ha imputato una scarsa tenuta fisica e un eccessivo feeling con Viali, ma che allo stesso tempo lo ha applaudito per il fatturato e per alcuni gol davvero pesanti.