Oggi è rimasto in palio l’ultimo posto per la serie B, ieri Cesena e (Lanerossi) Vicenza si contendevano il titolo di reginetta delle provinciali. Erano gli Anni ’70 e in una Serie A d’élite a 16 squadre sia i romagnoli che i veneti riuscirono persino a qualificarsi per la coppa Uefa. Anche il cinema ha reso omaggio alle provinciali del calcio italiano.
Alleati
Il primo confronto di campionato al Romeo Menti risale alla stagione 1973-’74 e, al contrario della prossima sfida, non si giocò all’insegna dell’antico detto “Mors tua vita mea”, anzi le due squadre si scoprirono alleate in campo. A quattro giornate dal termine la matricola bianconera e la squadra biancorossa erano appaiate in classifica e alla ricerca degli ultimi punti per garantirsi un altro anno nella massima serie. Al Menti, con il risultato saldamente inchiodato sullo 0-0, a otto minuti dal termine l’arbitro interruppe il giocò e richiamò a sé i capitani, Cera e Ferrante, e li “invitò” a un maggior impegno. I due giocatori sorrisero per poi riprendere a “non giocare”, tra i fischi del pubblico indispettito al cospetto di una così evidente e concordata divisione della posta. Un precedente impossibile da rivedere.
Finale Cesena-Vicenza
Ben diverso era il clima che si respirava in campo due anni più tardi tra Cesena e Lanerossi Vicenza, in un contesto agonistico simile a quello di questi giorni. Anche all’epoca le due squadre si affrontarono in un confronto diretto con andata e ritorno. Era la finale campionato Under 23, ex campionato Riserve, che consentiva l’impiego di numerosi fuori quota al punto che il Cesena schierò, tra gli altri, un veterano come il già citato Cera. Dopo l’1-1 in Veneto, alla Fiorita i romagnoli si imposero per 2-0 e conquistarono il primo titolo nazionale della loro storia. Un precedente di buon auspicio.
Clamoroso al Menti
Un patto di non belligeranza tra bianconeri e biancorossi poteva forse configurarsi anche molto anni dopo, quando al terzultimo turno del campionato cadetto 1999-2000 la squadra di Walter Nicoletti fu ospite al Menti. Al primo giro di lancette Pancu sbloccò il risultato e prima dell’intervallo Campolonghi raddoppiò. Una vittoria avrebbe consentito al Cesena di fare un balzo decisivo verso la salvezza, ma anche un pareggio in casa della capolista sarebbe stato un risultato positivo. Ingolositi dal doppio vantaggio i bianconeri rientrarono in campo per la ripresa senza alcuna intenzione di fare sconti ai padroni di casa. I veneti dal canto loro fecero valere la propria superiorità e altrettanto clamorosamente riuscirono a ribaltare il risultato (3-2) e a festeggiare in anticipo la matematica promozione in A. Ai romagnoli non restò che leccarsi le ferite, che si rivelarono mortali con la retrocessione in C. Un precedente da cancellare.
Al cinema
Le traversie di una squadra provinciale furono raccontate nel 1987 da Pupi Avati nel film “Ultimo minuto” con alcune scene del pubblico girate proprio allo stadio Menti in occasione di Lanerossi Vicenza-Cesena 2-2 valida per il campionato di B del 26 aprile 1987. Ugo Tognazzi, nei panni di protagonista, interpretò il ruolo di un direttore sportivo che, in un drammatico finale di campionato, riuscì in extremis a salvare la squadra dalla retrocessione in B.