Calcio C, Cesena: alzare l'età media non ha giovato

Diecimila minuti tondi. È quanto William Viali ha concesso agli under del Cesena in questa stagione. Nel Girone B i bianconeri hanno chiuso al 13° posto la classifica relativa al minutaggio dei giovani. Classifica nella quale Modena, Reggiana e Virtus Entella, le squadre che avevano come obiettivo iniziale la promozione, occupano le ultime tre posizioni. I liguri hanno schierato sei under, per un totale di 4.675 minuti e i gialloblù cinque per 3.486 minuti. Particolare il dato della Reggiana, che ha dato spazio (appena 42 minuti) a un solo under: il 2001 Denis Chiesa, ceduto poi nella finestra di mercato invernale al Montevarchi. Montevarchi che ha invece chiuso in testa con oltre 20mila minuti distribuiti su 16 giovani.

In questo campionato di Serie C vengono considerati “under” i giocatori nati dopo il 1° gennaio 1999. Per ogni minuto loro dedicato (solo se il totale tocca quota 271 minuti a partita), le società ricevono un contributo dalla Lega Pro. Contributo che, in questa stagione, per quanto riguarda il Girone B, è di meno di 15 euro (sul minuto ponderato) contro i 27 euro della passata stagione.

Per quanto riguarda il Cavalluccio è necessario fare una distinzione netta tra girone d’andata e girone di ritorno. Dopo le prime 19 partite, Viali chiede alla nuova proprietà di non avere più l’obbligo di schierare gli under, ritenendo questa l’unica soluzione perché il Cesena resti aggrappato alle prime due della classe, Modena e Reggiana. L’obiettivo iniziale del Cesena era invece quello di schierare giocatori under per 360 minuti: cosa avvenuta nelle prime 5 giornate, quando erano stati raggiunti i 1.788 minuti con i giovani in campo, per una media di 357 minuti. Dopo il match contro l’Olbia, complici gli infortuni di Adamoli e Candela e le prestazioni non brillanti di Yabre, viene tesserato di nuovo Favale, e da questo momento l’asticella del minutaggio passa dai 360 minuti inizialmente stabiliti ad un obbligo di almeno 271.

L’ultima partita del 2021, la sconfitta per 4-1 contro il Gubbio, coincide con la 1ª giornata di ritorno ed è lo spartiacque della stagione. Perché per la prima volta, il Cesena “fallisce” il minutaggio. In Umbria partono titolari i soliti Ciofi, Candela e Mulè. Quest’ultimo, che nel girone di andata aveva giocato 1.402, al 13’ subisce un grave strappo muscolare che lo terrà lontano dai campi per il resto della stagione ed esce sostituito da Pogliano, un over. Nonostante gli ingressi nella ripresa di Tonin, Cristian Shpendi e Munari (per un totale di 55 minuti), il Cesena si ferma a 248 minuti.

Poi l’obbligo degli under viene tolto da Lewis e Aiello e Viali, che nel girone d’andata Viali aveva schierato 13 under, nel ritorno ne utilizzerà solo 8 (facendo cedere Nannelli, Yabre, Adamoli e Munari), tra i quali figurano i gemelli Shpendi e Lepri, tutti classe 2003, che in tre giocheranno appena 47 minuti. Escludendo i sempre presenti Ciofi (36 gettoni) e Candela (27), che alla fine sommeranno 5.264 minuti, oltre il 50% dei 10.000 minuti totali, rimangono solo altri tre giovani: il 2004 Berti (377 minuti nel 2022, 816 nell’intero campionato), Tonin (102 minuti nel ritorno dopo i 606 dell’andata) e la “mosca bianca” Brambilla, che nel ritorno ha giocato molto più (676 minuti) rispetto all’andata (130).

La differenza lampante tra i due gironi è evidenziata anche dai numeri: 5.808 minuti concessi agli under nel Lato A (media di 306 minuti a partita), contro 4.192 minuti del ritorno (220 minuti a giornata). Abbandonando la strada dei giovani, le prestazioni del Cesena non sono però migliorate come sosteneva Viali a gennaio, e i punti ne sono la dimostrazione: all’andata il Cavalluccio ne ha conquistati 39 (con una media di 2,05 a partita), mentre al ritorno solo 28 (1,47 di media).

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