Calcio D, Forlì-Ravenna per Rrapaj è sempre speciale
È una settimana a se stante, in cui può succedere tutto ed il contrario di tutto ed in cui preparare la partita è solo il modo migliore per stemperare le tensioni di un derby pronto a decidere la stagione. Forlì-Ravenna non è decisamente una sfida qualunque ed arriverà in un momento della stagione tutt’altro che scontato. Corsi e ricorsi storici si intrecciano in quella che è una sfida ormai abbastanza di abitudine, non che piuttosto sentita in Romagna. Si andrà in campo domenica alle 15.30 al Morgagni e lì le chiacchiere saranno spazzate via da una partita ormai attesa da diverse settimane.
Storie di giocatori ed allenatori ex dell’una e dell’altra parte ne andranno ad infoltire la storia e la grande rivalità. Tra questi c’è anche Paolo Rrapaj, un forlimpopolese doc nato e cresciuto nel Forlì, che però proprio con la maglia del Ravenna ha vinto un campionato. Nel 2016/17 nella cavalcata sino alla promozione collezionò 23 presenze ed un gol. Lui ricorda così quei momenti: «È stato sicuramente un passaggio importante della mia carriera. Ho bellissimi ricordi di compagni di squadra e tutta la società. Vincemmo un campionato e giocai anche un discreto numero di partite nelle prime esperienze nel mondo dei grandi. Non posso che ringraziare chi mi scelse e mi diede fiducia».
Oggi però come a lungo fatto Rrapaj difende i colori biancorossi ed è uno dei principali volti di un gruppo che sin qui ha fatto divertire, ma che ora deve trovare la continuità per finire nel migliore dei modi la sua stagione. «Per me che sono cresciuto qui è bello vedere ragazzi provenienti da fuori che lottano senza mai mollare per la causa del Forlì. Colgo l’occasione per invitare ancora di più tutti a venire a vedere i nostri allenamenti, nessuno molla mai la presa e scendiamo sempre in capo per andare alla ricerca del miglioramento. Non nego che siamo in una situazione non semplice, nelle ultime settimane non sono arrivati i risultati che speravamo. Siamo i primi ad essere dispiaciuti, ma nello spogliatoio non sono mai mancati la correzione e il confronto costruttivo».