Calcio D, Benvenuti a San Marino: due frecce con il dna vincente e ultraresistente

Calcio
  • 21 ottobre 2023

SAN MARINO. Dall’Under 17 del Sassuolo al Victor San Marino, i fratelli gemelli Giacomo e Tommaso Benvenuti si sono calati con impegno nella nuova realtà del calcio dei grandi. Tommaso è stato spesso scelto come esterno sinistro titolare da mister Cassani, ma anche Giacomo sta lavorando duramente per conquistare spazio sulla destra.

Il loro habitat è la fascia e non poteva essere altrimenti, visto il “dna”. Il padre dei due gemelli classe 2006 è Andrea Benvenuti, ex mezzafondista italiano, campione europeo nel 1994, due partecipazioni alle Olimpiadi. «Abitiamo sopra il campo da calcio di Falciano, loro a 4 anni e mezzo hanno iniziato a ronzarci attorno. A cinque anni hanno cominciato con il calcio - ricorda il padre - Insieme al calcio hanno fatto nuoto, beach tennis, basket e atletica: sono sempre stati due ragazzi molto vivaci, attivi, per loro era una tortura stare in casa - sorride Andrea - Avevo messo in conto un inizio problematico, mettere a 17 anni una quindicina di presenze in D sarebbe stata tanta roba. Invece stanno andando al di sopra delle aspettative».

Giacomo è il più veloce tra i due, evidenzia il padre, «Ha più forza muscolare e più rapidità», mentre «Tommaso, che è mancino ed è merce rara, ha più fluidità di corsa». Entrambi hanno «una resistenza innata sul piano aerobico e capacità di fare tanti scatti ad alta velocità in partita. A 12 anni hanno corso i 1000 metri Giacomo in 3.01 e Tommaso in 3.06».

I due gemelli sono entusiasti della nuova avventura calcistica: «A San Marino stanno bene, mister Cassani è preparato e stanno sul pezzo». Tuttavia il sogno rimane il professionismo, «un’idea che hanno da quando avevano 10 anni».

Un obiettivo fondamentale anche nell’ottica della crescita del movimento calcistico sammarinese: Benvenuti senior, infatti, è membro della Commissione Tecnica della Fsgc e responsabile dei preparatori atletici. «Non vinceremo mai il Mondiale. Ma l’obiettivo, in ogni ciclo dall’Under 13 all’Under 19, è lanciare 7-8 giocatori nel professionismo. Oggi abbiamo Fabbri e Nanni in C all’Olbia, i cinque della Victor (i gemelli Benvenuti, Lazzari, Tosi e Santi, ndr), Capicchioni a San Mauro e Amici a Fossombrone in D, Berardi purtroppo ha problemi fisici. Stiamo mediamente alzando il livello, pur nella consapevolezza di non avere i nuovi Bonini e Selva, ma oggi siamo cresciuti, per raggiungere la nazionale bisogna alzare il proprio livello, in passato è stato troppo facile arrivarci».

Per arrivare al top certamente serve tanta costanza nell’allenamento: l’insegnamento fondamentale trasmesso da Andrea e dalla moglie Elena Vagnini, anch’essa ex mezzafondista, ai figli Giacomo, Tommaso e alla terzogenita Martina, 13 anni, talento in erba della pallavolo. E mai mollare: «Tanta determinazione e disciplina. Venivo da una famiglia che non navigava nell’oro ed erano anni difficili. Avevo voglia di fare qualcosa di importante. Ad un allenatore delle Fiamme Azzurre chiesi di dirmi se fossi in grado di vincere le Olimpiadi, altrimenti avrei smesso».

L’allenatore non sbagliò. Benvenuti scrisse pagine indelebili nella storia dell’atletica e arrivò quinto nelle Olimpiadi di Barcellona del 1992, primo tra gli Europei, negli 800 metri: «Un’emozione incredibile, quinto a 22 anni, davanti a 92.000 persone. Ma fu straordinario anche vincere gli Europei, sentire l’inno sul gradino più alto del podio, o vincere nel 1992 il Gran Prix d’Atletica. La finale quell’anno si disputò al Delle Alpi di Torino, davanti a 58.000 spettatori».

RICCARDO GIANNINI

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