Calcio C, il Cesena non viaggia mai da solo
Dalla trasferta più corta e abbordabile al viaggio più lungo e di conseguenza più scomodo. Dai 30 chilometri scarsi per raggiungere il Romeo Neri di Rimini venerdì scorso ai 385 chilometri per arrivare al piccolo stadio Silvio Piola di Vercelli, dove è in programma il posticipo di domani tra Sestri Levante e Cesena. Nel giro di 10 giorni cambiano le coordinate geografiche e di conseguenza cambia il tempo di percorrenza previsto dal navigatore, mentre ciò che non cambia mai, nelle trasferte che devono affrontare il Cesena e i suoi tifosi, sono gli orari.
Una spiacevole tendenza
Ricapitolando: domani è il 19 febbraio, in programma c’è la giornata numero 27 di campionato, e il Cavalluccio per ora non ha mai disputato una partita lontano dal Manuzzi al pomeriggio, nelle due fasce orarie scelte quest’anno dalla Lega Pro, cioè alle ore 14 o alle ore 16.15. Mai, neppure una volta in 14 viaggi, spalmati su sei mesi. In nove casi (più Sestri Levante-Cesena di domani) la squadra di Toscano è scesa in campo alle 20.30/20.45, cioè in prima serata: a Olbia, Pontedera, Fermo, Arezzo, Chiavari, Pescara, Recanati, Ferrara e Rimini. Nelle altre quattro partite disputate lontano dal Manuzzi (Pineto, Gubbio, Perugia e Ancona) si è invece giocato alle 18.30, in un’altra fascia non certo agevole per chi deve viaggiare, considerando che tre di queste trasferte si sono giocate di domenica. Ma non è mica finita qui. Anche le prossime tre gare lontano da Cesena saranno serali: il tremendo posticipo di domani a Vercelli (dove è prevista nebbia), il turno infrasettimanale di martedì 5 marzo a Carrara (altri 300 chilometri di distanza) e infine il comodo viaggio a Pesaro di domenica 17, con calcio d’inizio nuovamente alle 20.45. Totale: 16 trasferte, nessuna al pomeriggio. Per trovare una gara esterna della capolista senza le luci artificiali dei fari bisognerà attendere addirittura la giornata numero 33, ovvero Lucchese-Cesena di domenica 24 marzo, programmata alle ore 14. Saranno pomeridiane anche le ultime due trasferte: Juventus Next Gen-Cesena ad Alessandria alle ore 16.15 e Torres-Cesena alle ore 16.30, due viaggi domenicali non agevoli ma quantomeno in orari “umani”. Una tifoseria che risponde sempre presente e con numeri spesso massicci (poi li vedremo) avrebbe meritato un trattamento diverso, visto che si parla spesso di voler incentivare le presenze negli stadi, senza dimenticare gli evidenti disagi per la squadra al momento di organizzare viaggi e soprattutto rientri.
I numeri e la passione
A Rimini, in occasione dell’ultima trasferta, i tifosi bianconeri hanno fatto registrare il quarto sold out stagionale bruciando i 1.282 tagliandi a disposizione in poche ore. Gli altri erano arrivati prima ad Arezzo (800), poi a Perugia (1.125) e infine ad Ancona (1.000), mentre si era andati a un passo dal pienone al Barbetti di Gubbio (667 biglietti staccati) e all’Adriatico di Pescara (676). Presenze massicce anche a Fermo (404 tagliandi venduti) e a Ferrara (428), in una trasferta con obbligo di “fidelity” alla quale non parteciparono gli ultras, proprio come a Recanati. Il viaggio con meno tifosi al seguito è stato il primo (108 sostenitori) a Olbia, seguito dal recupero infrasettimanale e serale di Chiavari (121), mentre al terzo posto al momento ci sarebbe Pontedera (189 ospiti) giocata di venerdì sera all’alba del campionato. Con Sestri e quasi certamente Carrarese l’apporto dei tifosi in trasferta sarà ridotto (giù il cappello per chi affronterà i due viaggi più scomodi del ritorno), poi tornerà finalmente il... sereno: Pesaro, Lucca e Alessandria offrono buoni spazi e ottimi orari, con la speranza di chiudere la stagione con una gita-premio in Sardegna domenica 21 aprile, con tanto di torta e 84 candeline da spegnere.