Calcio C girone B, il Rimini e il divieto alle trasferte dei tifosi
Comunicato della società biancorosso sul divieto alle trasferte dei tifosi: «Abbiamo assistito in questi giorni all’utilizzo stereotipato del pallone e del calcio che da sempre è vincente anche quando deve descrivere le sconfitte. Sì, perché il divieto ad assistere a un incontro sportivo è certamente una sconfitta, ma non del calcio, piuttosto una responsabilità ben distribuita anche se puntare il dito fa sempre comodo.
Abbiamo ricevuto il divieto per i sostenitori riminesi di andare a Gubbio non senza perplessità e con grande dispiacere per i nostri tifosi che non hanno potuto seguire la squadra. Ci siamo affidati a chi queste cose le deve gestire con grande rispetto, ma nella consapevolezza che di certo il divieto non possa rappresentare una risposta esaustiva. Per noi che amiamo il pallone è fastidioso quel venticello latente che vuole il calcio, brutto, sporco, cattivo e colpevole. Il calcio è sporco e cattivo esattamente come può essere bello, pulito e buono, i problemi del calcio sono i problemi che si ritrovano anche altrove, in altri sport così come nella società.
Fare del calcio il capro espiatorio non risolve nulla, riempie forse le opinioni di chi preferisce girarsi dall’altra parte e permette di andare a letto sereni perché “tanto noi non siamo come lui”. Per noi è fastidioso perché snatura l’anima popolare del pallone dove il tifoso andrebbe messo al centro, valorizzato e, nel limite del possibile, educato a un rapporto più bello con il calcio, di passione più che di sfogo.
Nel rispetto di chi poi alla fine deve decidere come sia meglio agire, con la volontà di fare fronte comune per isolare gli eccessi, noi saremo sempre dalla parte dei nostri tifosi che amano il calcio: questo venticello che ha soffiato in questi giorni lo spazziamo via in punta di piedi ma anche con grande decisione.