Il mercato si accende: tentazione Mladenov per la Neupharma

Il campionato cadetto si avvicina a robuste falcate verso la fine del girone d’andata e torna a fare capolino, fra gli argomenti di attualità, quello del basket-mercato. Il primo sasso nello stagno, in ordine cronologico, l’ha gettato domenica sera il coach virtussino Luigi Galetti che, al termine di un derby perso davvero male dalla sua Virtus, ha sottolineato la necessità di fare qualcosa per porre rimedio all’emergenza infortuni. Meno direttamente si è mosso Gigi Garelli, parlando nel post-San Vendemiano di una rotazione corta (out Cavallero), specie negli esterni, decisiva per l’arrivo a lingua penzolante dei Raggi. Il tam-tam social si è scatenato, in tal senso, quasi immediatamente, al punto da spingere ieri il diesse Andrea Baccarini a fare un punto della situazione a 360 gradi sui canali ufficiali del club. Nessun riferimento al mercato arriva, per il momento, da Andrea Costa e Ravenna, le quali sembrano aver trovato una quadratura del cerchio, consapevoli di essere tutt’altro che perfette, ma decisamente soddisfatte di quanto costruito dai rispettivi staff tecnici in questi primi mesi della stagione.

Le regole del mercato

Necessario ricordare quelle che sono le regole. Ogni club di B può tesserare fino al 28 febbraio 2025 massimo due Senior già scesi in campo in qualsiasi campionato federale e massimo due mai inseriti in lista. Non esistono limiti di numero per gli atleti di categoria giovanile, ovvero quelli nati dall’1 gennaio 2005 in poi, però anche loro vanno tesserati entro il 28 febbraio.

Virtus, tanta carne al fuoco

La più vicina ad andare sul mercato, al di là delle dichiarazioni ufficiali, sembra la Naupharma Imola, sia per le precarie condizioni fisiche di Valentini, sia per i limiti emersi nelle prime tredici giornate, soprattutto nel settore piccoli. Gli alti e bassi di Vaulet, brutalizzato nel derby da Toniato e Klanjscek, potrebbero spingere lo staff tecnico giallonero a qualche soluzione diversa e rischiosa, come sottolineato da Galetti domenica sera, ma al tempo stesso necessaria. Cosa intendeva il coach romagnolo? Non facile decifrarlo, ma tutti conoscono l’amore dell’ambiente virtussino per l’ex Bobby Mladenov, a lungo vanamente inseguito la scorsa estate pure dall’Andrea Costa. Mladenov, dopo la scorsa deludente stagione a Latina in A2, sta giocando nel massimo campionato bulgaro, al Minyor 2015 Pernik allenato dal padre Georgi. L’ex Rimini, che da tempo aveva messo l’avventura all’estero fra le proprie priorità, marcia a 22 punti, 6.7 rimbalzi e 3.8 assist di media, con il 31% da tre. Difficile convincerlo a tornare in Italia, ma il ds Marchi e il dg Torreggiani ci stanno provando, con due alternative davanti: una comporta il taglio di Vaulet e l’arrivo di un giovane per tamponare l’infortunio di Valentini, l’altra invece solo l’arrivo di Mladenov (a suo tempo utilizzato pure come play da coach Regazzi) e soluzioni tattiche più imprevedibili a disposizione di Galetti (regia divisa fra Morina e Fiusco). In ogni caso i prossimi quindici giorni saranno decisivi per orientare le scelte del club.

Faenza senza fretta

«Il primo obiettivo è recuperare energie e giocatori, cercando poi di guardare in giro se ci sono opportunità. Dall’inizio vogliamo che questa squadra cresca insieme, con gli elementi del nostro settore giovanile a renderla sempre più lunga. Comunque ci guardiamo attorno senza frenesie, come sempre. Rispetto alle attese iniziali tutto sta funzionando al meglio e non vogliamo creare sconvolgimenti negli equilibri, chiaro che bisogna avere tutti i giocatori a disposizione. In generale ci vuole pazienza. Tutti adesso guardano al mercato, ma non siamo a luglio e non possiamo pensare che ci sia granché in giro. Non ha senso buttare dentro un giocatore tanto per farlo, tutto va ponderato».

Le parole del diesse faentino Andrea Baccarini non lasciano spazio a fraintendimenti. Per il momento i Blacks, terzi in classifica, stanno benissimo così e ci mancherebbe altro. Poi se il mercato offrisse opzioni valide e non troppo dispendiose, allora qualcosa, più in là, si potrebbe anche fare. Dove? Senza dubbio nel settore esterni, magari con un “2-3” più solido e pronto del giovane Zangheri (1.2 punti e 9’ di media con il 20% da tre). Al momento Garelli gestisce una rotazione sostanzialmente a sette e data l’età di alcuni elementi il rischio è, prima o poi, di pagare dazio, ma ha ragione Baccarini quando professa pazienza e l’anno scorso i Blacks con Poletti hanno dimostrato di saper aspettare il momento giusto.

Mercato, no grazie

Sono allineate sullo stesso piano, come già anticipato, Andrea Costa e OraSì Ravenna, che al momento al mercato non stanno proprio guardando. In casa imolese, fra l’altro, ad ogni turno di campionato uno dei tanti 2004 tesserati deve andare in tribuna e non a caso domenica sera coach Angori ha dedicato la vittoria proprio a Vittorio Zedda, spesso sacrificato nelle ultime uscite nonostante le indubbie qualità e il grande impegno in allenamento. Ragionando a livello di fantabasket o quasi l’impressione è che all’Up possa mancare un “4-5 fisico” dalla panchina, con caratteristiche diverse da Fea e Martini, in grado di far rifiatare Chiappelli e Filippini, ma parliamo della merce più rara sul mercato e l’Andrea Costa sta andando benissimo così.

Lo stesso dicasi per l’OraSì Ravenna, che battendo Chieti ha dato una vitale sistemata alla propria classifica in attesa del ciclo di ferro del prossimo mese. Coach Gabrielli ruota a nove, è coperto sia nei lunghi che nei piccoli e la ripresa nell’ultimo periodo dell’ucraino Tyrtyshnyk (tre volte in doppia cifra di fila) sembra averne consolidato la posizione. Pure qui, restando nel fantabasket, un giocatore straniero più continuo e solido dell’ex Reggio Calabria rappresenterebbe l’ideale chiusura del cerchio, ma l’OraSì nel caso ci penserà solo molto più avanti.

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