Vecchi se la gode dopo il derby di Imola: “Il nostro è un gruppo serio e l’ha dimostrato”. Galetti: “Grande partita comunque”


Nonostante il punteggio finale reciti -15, è serena la disamina di coach Galetti: «L’Andrea Costa ha avuto percentuali stellari e un rendimento altissimo, sfruttando le nostre carenze di chili e centimetri. A livello di impegno abbiamo fatto una grande partita, rispondendo a tutti i break, fino a quando la benzina non è finita. Credo che questo sia il migliore gruppo che io abbia mai allenato, sono state due settimane terribili e questo sarà l’assetto con cui arriveremo a fine stagione. Resta però tanta fiducia, perché pur in queste condizioni abbiamo segnato 85 punti e non tutte le domeniche troveremo un avversario così ispirato».
La Virtus con ogni probabilità si ritroverà a concludere il campionato senza pivot di ruolo: «La difficoltà sta nel fatto di potersi allenare parzialmente, senza riprodurre tutto ciò che può succedere in partita. Ci mancavano le rotazioni giuste, ma guardiamo al futuro con fiducia. Abbiamo 30 punti, non vorrei ricominciare a guardarmi indietro, anche perché 32 punti dovrebbero bastare per salvarci, dovendo difendere il +19 con Desio. La difesa su Klanjscek? Volevamo escluderlo del gioco, ma è chiaro che difendendo così bisogna sperare che gli altri non segnino con costanza. Amarezza? Il fallo di Morina su tiro da tre di Fazzi era da fischiare all’attaccante, poi due azioni dopo abbiamo subito una tripla di tabella: due episodi pesanti».
Molto soddisfatto coach Vecchi che interrompe una serie interminabile di sconfitte, dedicando la vittoria a Pietro Venieri (da lui allenato nelle giovanili ai tempi della prima esperienza a Imola) e a Roberto Vianello: «Abbiamo giocato di squadra, andando sopra gli errori, distribuendo le responsabilità in attacco. Questo è un gruppo serio e l’ha dimostrato, parlando poco e allenandosi molto. Forse nel primo tempo abbiamo pagato un po’ di scorie delle partite precedenti, soffrendo anche le grandi percentuali di Vaulet».
La Up ha però prodotto una bellissima pallacanestro, non solo per i 100 punti, ma per una fluidità che non si vedeva da mesi: «Era da tempo che stavamo migliorando a livello di produzione offensiva, però le percentuali non ci aiutavano. Abbiamo sistemato alcuni dettagli per dare certezze ai giocatori nei momenti difficili, e gli esterni erano tutti in partita; ho sacrificato Filippini per adattarmi ai quintetti piccoli della Virtus. Klanjscek? Non è in grande fiducia ma deve imparare ad andare sopra gli errori, nell’ultimo quarto ho scelto di toglierlo perché tutti gli altri esterni erano accesi».
Ora si può guardare al futuro con più serenità: «Abbiamo bisogno di giocare in campo aperto, per scioglierci, è un percorso graduale ma ci aiuterà a dare il meglio. Devo ringraziare la società, che non ha puntato il dito contro nessuno, mettendoci nelle condizioni migliori per preparare la partita, e io stesso sto imparando a conoscere meglio la squadra».
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