Unieuro, quando un canestro allo scadere ti può cambiare la vita

Datemi un tiro allo scadere, anzi anche un soffio oltre il cosiddetto ultimo respiro, e forse non vi solleverò il mondo, ma almeno mi toglierò di dosso tanta polvere d’incertezza e, forse, inizierò a svoltare. È questo il pensiero che campeggia in casa Unieuro dopo la”vittoria-toccasana” di sabato a Milano. Un successo giunto al termine di un match di alti e bassi, ma che deve assolutamente imprimere convinzione al clan biancorosso.

Anche perché, da domenica contro Piacenza al Pala Galassi, inizia un ciclo di sei gare che potrebbe rialzare le quotazioni dei romagnoli in classifica. Di tutto ciò è convinto uno dei due grandi protagonisti del match del Pala Lido. Parliamo di Matteo Parravicini, debordante nel 20 minuti iniziali prima di essere frenato, e successivamente estromesso dal finale, a causa dei falli commessi.

«Vincere a Milano è stato estremamente importante per noi, anche in virtù dello stato di forma dell’Urania che veniva da sei successi in fila – commenta l’esterno nato a Varese - Stiamo ancora cercando una nostra solidità, e soprattutto una continuità nell’arco delle partite, ma è anche vero che pur avendo giocato 13 match, siamo in realtà agli inizi di questa stagione e sono convinto che siamo sulla strada giusta per trovarle. Anche perché abbiamo giocatori di grande esperienza che, in questo, ci aiuteranno tantissimo».

Vero è che, dopo le due sconfitte con Udine e Cantù, approcciare la sfida con l’Urania in modo autorevole come ha fatto l’Unieuro, non era certo scontato. La pressione poteva giocare un brutto tiro. «Sì, gli inizi di gara sono stati un problema in match come Brindisi e Udine ed eravamo molto concentrati al fine di evitare di incassare subito un break dai nostri avversari. Volevamo dare un segnale della nostra voglia di vincere e l’abbiamo fatto».

Poi, dopo 25 minuti di apparente sicurezza, si è inceppato qualcosa e Forlì ha rischiato grosso. Già, ma cosa è venuto meno e perché? «Parlando tra di noi ci siamo detti che avremmo dovuto gestire diversamente il match – sottolinea Parravicini - Stiamo ricercando una continuità che è necessaria e speriamo di raggiungerla presto perché credo fortemente che l’Unieuro vera sia la squadra del primo parziale e possiamo esserlo sempre e contro chiunque. In difesa siamo solidi e costanti, è soprattutto in attacco, e nei momenti decisivi, che va trovata sicurezza e regolarità, ma siamo una formazione nella quale tutti possono essere protagonisti e allenandoci forte riusciremo a fare emergere le nostre qualità».

Intanto, un po’ di timore, coi due punti messi in tasca, è scivolato probabilmente via. «Forse un po’ di pressione di troppo la sentiamo nei finali di partita, ma vincere a Milano in quel modo, con un tiro allo scadere, ci ha dato gioia, ci ha unito ancora di più come gruppo, e forse ci avrà liberato nella testa».

A questo punto c’è l’occasione per dimostrarlo con Piacenza e, poi a Cremona. «Questo rush finale d’andata lo affrontiamo una gara alla volta, ma con tanto entusiasmo e positività che non è mai venuta meno neppure nelle sconfitte – dichiara - Siamo consapevoli di quello che possiamo fare, credo che come squadra ci aspettino grandi cose. Con Piacenza serve vincere senza se e senza ma e dobbiamo farlo con grande sicurezza».

Partita che l’Unieuro dotvebbe giocare senza Tommaso Pinza in panchina. La guardia del 2006, reduce da un girone di Next Gen Cup con Brescia a 19.5 punti di media (con 30 realizzati contro Milano), sta per trasferirsi alla Virtus Imola con la formula del doppio utilizzo.

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