Unieuro: Perkovic o Dawson? Arriva il tempo delle scelte

Il dado sta per essere tratto, ma i giorni, se non le ore, che avvicinano la Pallacanestro 2.015 all’ultimo match del girone d’andata con Rieti e a una “dead line” importante come quella del giorno successivo, lunedì 6, sono ancora all’insegna delle riflessioni e dei confronti. Come quello, decisivo, che si terrà proprio domani sera al termine dell’incontro.

È il consulto sostanzialmente a tre voci - quella dei soci della Fondazione Pallacanestro 2.015, capitanati dal presidente Giancarlo Nicosanti, di coach Antimo Martino, e dello staff sanitario forlivese – sullo stato effettivo di salute e di condizione atletica di Shawn Dawson e sui benefici o meno che la squadra ne ricaverebbe da un suo rientro al posto di Toni Perkovic. Questo “conclave” si riunirà domani sera al termine della gara, anche perché è l’ultimo momento utile prima che suoni la campana. Il giorno seguente Forlì deve dare una risposta definitiva alla sua guardia croata.

«Ci siamo ritagliati tempo sino a domani prima di prendere una decisione definitiva, perché Toni Perkovic ha un contratto con noi sino al 30 giugno, ma con clausola d’uscita da parte nostra, esercitabile entro le 24 del 6 gennaio: se non la facessimo valere, lui sarebbe un nostro giocatore fino al termine del campionato, altrimenti sarà libero di accasarsi dove vuole – spiega il general manager biancorosso, Renato Pasquali - Di certo sarà una scelta che non accontenterà tutti, l’importante è che alla base abbia un ragionamento chiaro e una sua logica che, poi, dovrà essere difesa dall’allenatore e dalla società. Qualunque essa sia».

Voci e sensazioni, sempre più nette, danno l’Unieuro orientata a rilasciare l’esterno di Pola per reinserire l’ala israeliana. Già dal match con Rieti in una sorta di test? Difficile, ma non impossibile. Probabilmente, però, per dare a Dawson un’ulteriore e intera settimana di lavoro e di recupero atletico, quella con i laziali sarà l’ultima in casacca biancorossa di Perkovic. Poi, però, davanti all’ex Nazionale della Stella di David e a tutta Forlì, si para un tour de force di big match, forse decisivi per gli equilibri d’alta classifica. Un rischio troppo elevato? «Dawson si sta allenando con la squadra a pieno regime e sta rispettando i tempi che avevamo stimato per il suo recupero: a mancargli è una sorta di precampionato che gli consenta di riprendere il ritmo partita e quindi ha bisogno di alcuni match per ritrovarlo – spiega Renato Pasquali - Il nostro ragionamento, però, non parte dal presupposto che nelle sette gare che avremo in meno di un mese nel girone di ritorno, affronteremo cinque squadre di vertice».

E qual è, dunque? «Con un giocatore della caratura di Perkovic dove potremmo arrivare? Qual è l’obiettivo perseguibile con lui? – ragiona il gm - Potremmo decidere che ci va bene, oppure tornare sulle scelte di quest’estate che non abbiamo avuto la possibilità di verificare nelle loro potenzialità effettive. Con il croato sappiamo cosa aspettarci, con l’israeliano non ancora e per una squadra ambiziosa come vogliamo essere, chi va meglio? Più il primo o il secondo? O forse nessuno dei due?».

Ecco il punto: Forlì potrebbe tenerli entrambi? Oppure andare con Dawson a inizio ritorno e, nel caso non convincesse, giocarsi il nuovo slot da extracomunitario che il regolamento del mercato le concederà? «Spero non si decida di tenerli entrambi, a mio avviso non sarebbe una scelta intelligente, considerando che sono due elementi con due modi di giocare diversi. Altre ipotesi di stranieri non sono previste. Al momento».

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