Unieuro-Fortitudo: derby da tutto esaurito

Un palasport pieno come ai “tempi belli” un derby che conta tantissimo in chiave play-off, una serie di rivincite da prendere sia nei confronti di se stessi dopo la brusca frenata di Rieti, sia degli avversari che in questa stagione hanno vinto i precedenti due confronti diretti. Il match di questa sera tra Unieuro e Fortitudo (ore 20) torna a scaldare la città e per proseguire nella tradizione casalinga favorevole (l’ultima sfida vinta da Bologna al Pala Galassi risale al febbraio 2017) questa energia la squadra di Antimo Martino ha necessità di assorbirla e tramutarla in forza motrice.

Martino ci crede

«Fa davvero piacere essere protagonisti di un match giocato in un palazzetto pieno: ti trasmette emozioni uniche - commenta l’allenatore della Pallacanestro 2.015, Antimo Martino -. Sta a noi essere bravi a controllarle perché a volte rischiano di innescare processi inversi. Dobbiamo prendere tutta l’adrenalina che l’ambiente ci trasmetterà e incanalarla positivamente, perché questa partita si vince con la testa, riuscendo a fare le cose giuste sotto pressione».

Quella che non manca né a Forlì né a Bologna con appena tre gare da giocare e una qualificazione alla post season senza passare dai pericolosissimi play-in, ancora da raggiungere. «Dopo un incontro nel quale abbiamo disputato un primo tempo molto deludente e nel quale siamo mancati in presenza mentale ed energia, sono proprio questi due aspetti che dobbiamo mettere in cima alla lista delle priorità in un match di questa importanza. Mi aspetto una reazione, perché quando affronti squadre del livello della Fortitudo, questi aspetti hanno valenza doppia, sono sempre le basi di una prestazione solida e possibilmente vincente».

Chi ben comincia...

Già, è a metà dell’opera, ma quale errore l’Unieuro deve assolutamente evitare di commettere? «Ciò che è accaduto domenica scorsa non va considerato una casualità, perché abbiamo dei precedenti in tal senso in questa stagione e, allora, dobbiamo imparare che, se ci trovassimo nella situazione di non avere un immediato impatto positivo sulla partita, dobbiamo accettarlo. Va accettato di dovere soffrire, di condurre un match di rincorsa. L’importante è non andare sotto in modo pesante che poi ti escluda la possibilità di recuperare».

In una sola parola: questione di mentalità. «Sì, dobbiamo continuare a stare nelle nostre regole, cercando buoni tiri anche se quelli precedenti li abbiamo sbagliati, difendendo non per rubare palla a tutti i costi per andare a schiacciare, ma tentando di rimanere duri, solidi. A volte questa squadra si fa prendere troppo dall’ansia e accusa psicologicamente certi momenti. Non deve farlo, perché quando stiamo dentro la partita, abbiamo tutte le risorse per vincerla».

Tanto più oggi, con davanti una Fortitudo priva della freccia Aradori. «Ne ha tante altre e in difesa mette grande energia. Sotto canestro Freeman ha forza atletica e fisica, in questi anni lo abbiamo sempre sofferto perché non abbiamo un giocatore con le stesse caratteristiche. Le qualità non mancano in tanti ruoli, sappiamo che match ci aspetta, dobbiamo essere bravi a interpretarla».

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