Unieuro, due punti che danno ossigeno ma serve un’alternativa a Perkovic in attacco

Una vittoria che fa respirare dopo avere trattenuto il fiato in gola per 40, lunghissimi minuti vissuti in continua altalena. L’Unieuro conquista a Vigevano due punti resi ancor più preziosi dal momento in cui i biancorossi hanno affrontato l’impegno. Vincere era diventato un obbligo dopo il tonfo casalingo con Nardò per non perdere contatto con il treno dei play-off. Quelli cui direttamente accedono le formazioni che a fine aprile giungeranno tra il secondo e il settimo posto e che con un altro ko si sarebbe pericolosamente allontanato.
Giunta al Pala Elachem con il ronzio in testa del passo falso di pochi giorni prima e un decimo posto in graduatoria molto poco rassicurante, la Pallacanestro 2.015 ha sofferto tantissimo, ma alla fine ha ottenuto ciò di cui aveva bisogno, risalendo due posizioni sino alla provvisoria ottava piazza. Per ora va bene così, i rischi dell’impegno superavano di gran lunga i benefici che Forlì avrebbe potuto trarne e, adesso, l’attenzione va immediatamente posta sul match casalingo di domenica con Cremona per guadagnare altre posizioni approfittando dei continui scontri diretti che il calendario propone. Su tutti Avellino-Fortitudo e Pesaro-Rieti.
Riavvolgere il nastro della gara
Va detto che se la capacità di rimediare al deleterio secondo periodo espresso dai romagnoli è stata tanto importante per riscoprire le risorse che la squadra detiene, quanto decisiva ai fini del successo, proprio queste battistiane “discese ardite e risalite”, parlano di una squadra ancora non sicura di sé. L’unica certezza ritrovata pare essere Toni Perkovic.
Dopo il flop con Nardò, probabilmente dovuto agli impegni con la nazionale avuti sino all’imminenza dell’incontro (Cipro-Croazia si era giocata lunedì sera a Nicosia), la guardia di Pola ha ribadito il suo ruolo di cardine offensivo dell’Unieuro. Vigevano, poi, lo vedrà d’ora in poi come il fumo negli occhi dato che, nei due confronti stagionali, Perkovic ha realizzato complessivamente 47 punti, ha subìto 16 falli e tirato 31 liberi realizzandone 28. Insomma, mattatore se ce n’è uno.
La degna spalla
In una grande orchestra, però, è sempre necessario avere un ottimo “secondo violino” e qui nascono i dubbi. Forlì ce l’ha? Chi è in grado, con costanza, di vestire questi panni all’interno della squadra? Si è sempre detto che, proprio questo, era il ruolo adatto a Demonte Harper, ma anche a Vigevano, a parte la difesa e una fiammata (importante) da 6 punti a inizio terza frazione, ha sbagliato tanto, tantissimo, troppo, nelle iniziative che si è preso. Raphael Gaspardo, poi, dopo un inizio difficile non è stato più coinvolto davvero nel gioco e tutti gli altri sembrano un coro dal quale è difficile emerga nitidamente un voce solista. Avere tanti protagonisti potenziali è un assioma nel gioco di Antimo Martino e non va mai scordato. Avere, però, un paio di certezze cui affidarsi nel momento del bisogno è sempre stato determinante anche nei successi forlivesi del passato.
La Pallacanestro 2.015 è sempre in tempo a cercare questo elemento sul mercato straniero. In un campionato come la serie A2 di quest’anno, basterebbe davvero poco per riuscire a fare un grande salto di qualità.
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