Unieuro ancora ferita ma fiera di quanto è riuscita a fare

l’Unieuro deve ancora assorbire la delusione. Così il giemme Renato Pasquali: «Resta una grande stagione, forse la migliore in assoluto da quando, nel 2017, sono tornato a Forlì come general manager: prima dell’infortunio di Kadeem Allen pensavo davvero che questa Unieuro avesse le possibilità di coronare il suo splendido campionato con la promozione, poi si è fatto male lui, si è dovuto in tutta fretta cercare nuovi equilibri e sul cammino della squadra si è frapposta una Trieste all’apice che ha giocato tre gare straordinarie al punto che, forse, davanti ad un avversario così sarebbe stato difficile anche con Allen in campo, però mi sarebbe piaciuto presentarmi al completo».

Forlì rimane fiera

Insomma la Pallacanestro 2.015 ha dovuto interrompere la propria corsa, ma resta fiera di quanto ha dimostrato durante un’annata da 6 sconfitte e 28 vittorie prima dei play-off. E tra queste ultime, spiccano le due che sono valse la Coppa Italia: prima volta che il club pone il proprio nome su un albo d’oro di serie A2.

«Non dimentichiamoci che se ci fossimo dovuti basare solo sul budget, il nostro obiettivo poteva essere il quinto posto, e se fossimo arrivati quarti avremmo dovuto ritenerci felici - ammette Pasquali - Noi siamo stati bravi e più regolari di tutti, anche perché abbiamo stravinto le nostre scommesse e forse è per questo che siamo arrivati primi dopo la fase ad orologio e vinto una Coppa Italia che ha un grande valore. In quel momento eravamo davvero i migliori, i più forti, e dopo le finali di Roma avevamo realmente pensato che si poteva completare la stagione con un risultato eclatante».

Non è arrivato e bisogna immediatamente pensare al futuro. Su che basi in una serie A2 che si annuncia di livello clamoroso? Forlì proverà a investire sul mercato per non essere più una sorpresa, bensì una candidata autorevole sin dalle previsioni di settembre? «Perché dovremmo andare a cambiare una formula che negli anni è stata vincente? - ribatte il general manager biancorosso -Con quale presunzione che, un’altra, possa essere migliore? Con questa “formula” abbiamo vinto 3 volte la regular season negli ultimi 4 anni e penso basti a renderci credibili senza dovere proporre un modulo diverso. Noi già presentiamo il meglio di noi dal punto di vista tecnico ed economico ed è la nostra forza».

Forlì non ha ancora un budget deciso e «cercheremo di presentarci con i presupposti migliori e le ambizioni giuste anche se ci saranno almeno 8 squadre che si presenteranno al via con possibilità economiche pari o superiori alle nostre».

E, quindi, cosa farà la differenza? Così Pasquali: «Un po’ lo staff tecnico, un po’ la “campagna di luglio” e poi la costanza di rendimento e la fortuna. Ho letto che Andrea Fabrizi potrebbe essere interessato a Ravenna, ma non è affatto così: il nostro vice allenatore ha un altro anno garantito di contratto ed è ben felice di restare con noi l’anno prossimo. I giocatori sotto contratto sono Daniele Magro, che non ha clausole di uscita, Giacomo Zilli, con uscita a disposizione sua e nostra, Luca Pollone e Federico Zampini, entrambi con possibilità di uscire solo in caso di chiamata dalla serie A».

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