Storia di tre mesi che hanno rilanciato l’Unieuro

Aveva tre compiti davanti a sé e li ha assolti tutti. Battendo la Valtur Brindisi alla vigilia di Pasqua, l’Unieuro non solo ha portato a termine con successo la prima difesa del quarto posto che si era guadagnata sconfiggendo la Fortitudo nel derby, ma ha anche dimostrato di sapere trarre proprio da quella partita il meglio, senza cedere al rischio della rilassatezza post esaltazione e aver imparato la lezione di Rieti dimostrando di saper vincere partendo dalla difesa e dalla durezza fisica e mentale. Ossia di sapere far proprie quelle gare che diventeranno la regola, e non l’eccezione in post season.

Già, perché c’era un quarto obiettivo da conquistare sabato, quello prioritario e Forlì ha fatto poker tagliando matematicamente il traguardo play-off con una giornata d’anticipo. Era la missione di società e squadra biancorossa ma se torniamo con la mente a gennaio, si contavano molti più dubbiosi che questo risultato potesse essere raggiunto, che ottimisti al riguardo.

Tre mesi per rinascere

In tre mesi tondi, ossia dal derby casalingo con Rimini del 19 gennaio alla sfida con Brindisi del 19 aprile, la Pallacanestro 2.015 ha viaggiato al ritmo di tre vittorie ogni quattro partite per un totale di dodici vinte e quattro perse, che in un campionato come quello che sta volgendo al termine, equivalgono al raggiungimento della maggiore continuità lecitamente possibile.

L’Unieuro è una delle formazioni che in primavera hanno trovato una propria dimensione e una reale costanza di rendimento. È dal trittico di sconfitte d’inizio 2025 con Rieti, Cividale e Verona, che i ragazzi di Martino non perdono due partite di fila. Un aspetto che sta facendo la differenza.

Ora, però, questa regolarità va messa nuovamente alla prova di una sorta di “gara secca” domenica a Cento. I due punti contano tantissimo per entrambe. Solo portando a casa la vittoria, la Benedetto di Emanuele Di Paolantonio può avere la certezza di salvarsi senza play-out. In caso di ko, la permanenza in A2 giungerebbe o con un arrivo a due assieme a Livorno o in caso di chiusura a tre con labronici (verso i quali pesa il 2-0) e Cremona. Se, invece, ci fosse arrivo a due con la JuVi, per differenza canestri nello scontro diretto, a salvarsi subito sarebbero i cremonesi.

Niente calcoli quindi

Non li farà assolutamente l’Unieuro che deve vincere per tenersi il quarto posto e scoprire quale formazione, arrivando settima (e quindi ultima qualificata diretta), diventerebbe la sua prima contendente ai quarti di finale. Nell’ipotesi di sconfitta, invece, i biancorossi potrebbero scivolare al 5° o nella peggiore delle ipotesi al 6° posto. Gravano sui romagnoli, infatti, le due sconfitte maturate in stagione sia con Rieti che con Cividale.

L’ultimo turno di campionato prevede la trasferta dei laziali sul parquet della già retrocessa Piacenza e quella dei friulani di coach Stefano Pillastrini in casa di una Orzinuovi ormai tranquilla e senza più chance di play-in.

In un’ipotetica doppia vittoria, Forlì scivolerebbe alle loro spalle o comunque dietro chi, tra le due, vincesse il proprio match. A quel punto ne pescherebbe proprio una ai play-off (essendo l’incrocio 5ª-6ª) e con più probabilità Cividale, essendo la Real Sebastiani avvantaggiata nel confronto diretto su Redivo e compagni. Battere la Sella Cento spazzerebbe però via questi calcoli e Forlì avrebbe il vantaggio del fattore campo in partenza della post season.

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