Orgoglio e difesa: l’Unieuro spera sia il derby della svolta

Si dice che i derby, da soli, possano valere una stagione. Dopo aver vinto domenica quello con Rimini nel momento più critico della sua annata, l’Unieuro deve pensare che non sia per forza così, ma che un derby così sentito, così travagliato alla vigilia per ragioni non solo cestistiche, e così ben interpretato sul campo, possa valere la possibilità di dare un senso nuovo e diverso alla sua stagione.

Per ora i due punti conquistati sul terreno di casa non hanno cambiato nulla a livello di classifica: Forlì era e resta al decimo posto, ma altri risultati in parte sorprendenti come quello maturato al Pala Galassi, ricreano l’ammucchiata dietro le prime quattro della classe. Sette squadre racchiuse in soli due punti e due sono anche quelli che adesso dividono i biancorossi dal quinto posto. Potere di un’A2 nella quale nulla è scontato e che davvero assomiglia a un ascensore impazzito.

Un saliscendi è stato anche il derby di domenica, con l’Unieuro partita male, facendo davvero temere una ripetizione di quanto andato in scena giovedì a Verona (-12 dopo 8’36”), ma ripresasi di carattere. Non una volta, ma due almeno visto il passaggio dal 43-39 d’inizio ripresa al 49-57 del 27’. Anche in questo caso il copione dei terribili terzi periodi forlivesi, sembrava ricalcato pari pari e invece, ecco arrivare un’altra reazione d’orgoglio e di difesa che ha portato Cinciarini e compagni dapprima a ricucire, poi a disputare la migliore quarta frazione di tutto il campionato chiusa senza tentennamenti (neppure dalla lunetta) e vittoriosamente. È agonisticamente e caratterialmente che l’Unieuro ha fatto sua la sfida, poi c’è sicuramente tanto anche di tecnico e di tattico, ma le prime risposte che Antimo Martino voleva avere erano quelle mentali. E le ha avute. «Abbiamo interpretato benissimo la partita, ma ci sono stati momenti ed episodi, come i canestri di Grande sulla sirena o punti che Rimini ha fatto nonostante nostre buone difese, che mi avevano fatto temere che il copione dell’incontro prendesse un indirizzo a noi sfavorevole come accaduto in atre occasioni – ammette coach Antimo Martino - Giocando con coraggio e determinazione, però, ritengo che alla fine il basket ti premi e noi coraggiosi lo siamo sempre stati contrariamente a Verona dove non avevo visto le facce giuste».

Aveva toccato il fondo l’Unieuro ed ha saputo risalire senza appiattirsi. Il derby, però, deve rappresentare realmente un segnale di discontinuità e cambiamento e in tal senso la trasferta a Livorno e il successivo impegno casalingo con Torino, daranno le risposte più significative. «Dobbiamo certamente goderci questa vittoria, ma così come non dovevamo disperarci in precedenza dopo le sconfitte, ora in modo tranquillo e sereno dobbiamo pensare alle prossime gare: il campionato va avanti e spero che questa squadra, che ha alti valori morali, che spesso è sin troppo buona nei suoi componenti che a volte si mettono grande pressione da soli, si renda conto della necessità di tirare fuori qualcosa da dentro. E della sua capacità a farlo».

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