Martino, l’Unieuro e una strada sempre in salita: “Dawson nell’ultimo parziale non riusciva a giocare”
Un prestazione insufficiente. È lo stesso Antimo Martino ad ammetterlo dopo la sconfitta che porta la sua Unieuro a perdere un’altra posizione in classifica, scivolando all’11° posto e venendo scavalcata anche dalla Vuelle Pesaro. Lui per primo si aspettava di vedere più continuità dopo il derby, invece Forlì è mancata in troppi uomini e troppi momenti della gara. «Paghiamo il momento di difficoltà a cavallo di primo e secondo periodo nel quale, complice il fatto di giocare alcuni minuti senza play a causa dell’assenza di Parravicini, abbiamo dato a Livorno un vantaggio importante disunendoci - spiega il coach dei romagnoli -. Siamo comunque stati bravi a riaccorciare le distanze tornando pienamente in partita, poi nel secondo tempo nonostante dei buoni tiri, le nostre percentuali hanno condizionato il resto della gara».
Non basta, dunque, vincere di gran lunga la sfida a rimbalzo, addirittura 48-36 con ben 18 carambole offensive, per mettere due punti in cascina. E questo nonostante Forlì segni da secondi possessi ben 19 punti contri i 6 degli avversari.
Nessun merito da togliere alla Libertas, ma la discontinuità dei biancorossi è cronica. Difficilmente spiegabile e forse difficilmente curabile. «Dobbiamo solo continuare a lavorare, si gioca subito con Torino e dovremo cercare di recuperare energie fisiche e nervose, oltre che Parravicini. Alcuni ragazzi hanno giocato e speso tanto e c’è un match che va vinto».
Da recuperare anche Dawson. «Nell’ultimo parziale ha avuto problemi, non riusciva a giocare. Già da inizio secondo tempo questo aspetto ci aveva condizionato anche se avevamo provato a cambiare qualcosa in difesa senza, però, mai riuscire a fare capire a Livorno che eravamo tornati davvero in partita».