L’Unieuro alla prova del nove a Orzinuovi

Come prolungare un momento felice? Con una prestazione in campo in continuità con le ultime fornite contro Torino, Cantù e Udine, ma soprattutto con una nuova vittoria. Quella che l’Unieuro cercherà di conquistare a Orzinuovi ben sapendo che dopo avere stupito in positivo sconfiggendo due squadre che partivano favorite contro di lei, ora i ruoli si ribaltano e sul parquet di un Gruppo Mascio in crisi aperta di risultati (ultimo successo il 21 dicembre a Cividale, poi ben nove ko di fila) è Forlì ad avere tutti i vantaggi del pronostico.
La somma di queste ragioni rende la gara estremamente importante nell’economia del campionato biancorosso, ma anche decisamente insidiosa. Lo sa bene Antimo Martino che per tutta la settimana ha allertato i suoi: nessun tappeto rosso ad attenderli, serve un’altra, grande partita.
«Riconosciamo l’importanza di questo match, che dovremo vivere senza pensare di affrontare una squadra in difficoltà nonostante le tante sconfitte consecutive che, per altro non ne rispecchiano il valore - dichiara l’allenatore dei romagnoli -. Da parte mia e del mio staff non c’è questo rischio, perché quest’anno abbiamo elementi in quantità industriale per affermare che non esistono gare facili. Per dare continuità a questo momento positivo, dovremo entrare in campo molto determinati».
Una prova del nove
«Non temo che si possa sottovalutare Orzinuovi, ne rispettiamo il valore, ma è più facile preparare gare come quelle con Cantù e Udine e lo abbiamo sperimentato su noi stessi facendo seguire al successo con Rimini, una brutta prestazione a Livorno. Dobbiamo farne tesoro e ricordarci che in questo campionato conta solo l’oggi, quel che hai fatto prima, non vale nulla».
Martino, poi, affronterà una formazione diversa da quella sconfitta ai supplementari e con un grande Perkovic all’andata. «Non ci sono Vencato, Pepe, Jazz Johnson e al loro posto ci sono Bossi e Simmons – ricorda il tecnico -. Orzinuovi sta cercando equilibri nuovi, ma ha qualità offensive e avrà grande voglia di rivalsa: sarà un match intenso che dovremo essere bravi a leggere».
Nuova è anche la situazione di Forlì, o almeno in parte. Non c’è più Shawn Dawson, spazio ancora ad Harper, almeno per adesso. «Dispiace perché si è creato un certo tipo di rapporto e le scelte sono state quasi obbligate. Ma c’è la serenità di avere aspettato e di aver dato una chance a Dawson com’era giusto fare per capire cosa potesse darci. Dopo l’episodio di Livorno, anche se meno grave, di fronte alla necessità di trovarci davanti un nuovo periodo di gestione la scelta è stata quella di transare: andiamo incontro a un periodo molto intenso, la stagione è lunga e la squadra aveva bisogno di equilibrio. Davanti a una situazione da gestire e valutare di volta in volta, anche lui stesso si è reso conto che eravamo arrivati a un punto in cui era difficile fare una scelta differente».
E quindi si va avanti con harper? «Ragiono sempre nell’ottica dell’oggi. Tutta la mia attenzione sta nel fare rendere nel modo migliore questo roster. Con il mercato aperto è giusto ci siano voci e ragionare di partita in partita. Faremo le nostre analisi, ma in un momento così importante siamo solo concentrati sul campo».