L’obiettivo di Martino per l’Unieuro: “Iniziare la stagione con i giocatori nella stessa condizione fisica”

Gestire le gambe. Anche a costo di apparire imballati, imprecisi e francamente poco belli. È stato questo il primo pensiero di Antimo Martino e del suo staff nel quadrangolare andato in scena venerdì e sabato a Modena e vinto dalla JuVi Cremona che in finale ha regolato 79-73 una Unieuro spesso caotica, decisamente imprecisa dalla distanza e non arcigna in difesa come sa essere.

Isolata dal contesto di una stagione che per l’Unieuro, inizierà già sabato a Livorno con il derby di semifinale di Supercoppa contro la Fortitudo Bologna, la resa dei biancorossi alla US Basket Cup è stata inferiore alle attese e al precedente di una settimana prima al torneo di Lignano Sabbiadoro, ma il contesto, invece, conta eccome ed è lo stesso tecnico dei romagnoli ad ammetterlo immediatamente dopo la finale persa contro la squadra lombarda.

«Abbiamo giocato due partite sicuramente allenanti perché affrontavamo Cento e Cremona, due squadre del nostro livello e devo ammettere che la JuVi si è espressa in entrambe le serate con grande energia e determinazione - spiega Antimo Martino -. Ha vinto il torneo con merito, ma nella seconda partita l’aspetto più importante, per noi, era la gestione dei minutaggi».

In finale, infatti, ha giocato Shawn Dawson, assente contro Cento, anche se ha chiuso senza punti all’attivo e visibilmente, ancora indietro di condizione rispetto ai compagni che hanno iniziato a lavorare assieme prima di lui. Risparmiato, invece, Luca Pollone, rimasto in panchina per mero scopo precauzionale e in virtù del ragionamento espresso dal coach molisano.

«Dovevamo gestire Dawson e un po’ tutti e difatti, nei minuti finali del match è stato in campo Tommaso Pinza che ha meritato lo spazio ricevuto. Quello che più mi interessa è arrivare all’inizio ufficiale della stagione con il gruppo, più o meno, nella medesima condizione fisica e, quindi, pronto a giocare quando conterà».

Il che significa esserlo domenica 29 settembre alla prima giornata in casa di Cividale del Friuli, ma anche questo sabato a Livorno. La Supercoppa avrà un peso relativo rispetto agli obiettivi dell’annata, ma la sfida con Bologna finalista di Coppa Italia e campionato conta sempre tanto per Forlì e i suoi tifosi (si giocherà alle 18.30) e poi l’eventualità di disputare una finale contro Cantù (altra semifinalista assieme a Orzinuovi) ossia contro la grande favorita alla promozione diretta in A, hanno un valore ben superiore alla US Cup di Modena.

L’Unieuro pensa al domani

Ma dove dovrà fare meglio rispetto a due gare al piccolo trotto. Nella seconda con Cremona che non ha mandato in campo la guardia americana Isiah Brown, i biancorossi hanno patito molto l’energia degli avversari e, specie nel primo tempo, non sono riusciti a contrapporre una difesa della stessa attenzione e intensità.

In attacco, poi, molta imprecisione, troppe palle perse e poche luci anche individuali. Eccezion fatta per Del Chiaro e Gaspardo nella ripresa e per Parravicini sui 40’. Sembra lui l’elemento più avanti atleticamente. Sommando questi addendi, ne è emersa una finale con Forlì sempre a rincorrere e un unico vantaggio, con Harper dalla lunetta, per il 71-70 a 2’25” dal gong. Controsorpasso immediato e definitivo, però, da parte della JuVi, con disattenzioni biancorosse a facilitarlo. Fanno tesoro anche queste. Per ripeterle il meno possibile d’ora in avanti.

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