Domenica Cento-Unieuro: sfida tra due squadre rinate nel girone di ritorno

Due rette parallele possono mai incontrarsi in un punto? Sì, se questo punto è l’ultima giornata della regular season di un campionato. Benedetto Cento e Pallacanestro 2.015 Forlì sono questi due percorsi, che distanti tra loro in classifica, si sono dipanati però sulla stessa scia e sostanzialmente in parallelo lungo tutto un girone di ritorno ottimo per entrambe, “al punto” da farle arrivare a una vittoria dalla conquista di un differente, ma importantissimo obiettivo: la salvezza diretta per gli emiliani, il quarto posto con vantaggio iniziale del fattore campo nei play-off, per i romagnoli.

È esattamente in questo punto che le due rette si incontrano e si scontrano: un incrocio di destini in 40’ cui si arriva partendo dalla necessità per entrambe di conquistare il successo per raggiungere il traguardo prefissato e da cui inevitabilmente si ripartirà in direzioni diverse a seconda di chi lo otterrà. Miglior finale possibile per il film del campionato.

Parola al “Dipa”

Quello che ha ritrovato protagonista Emanuele Di Paolantonio, l‘ex allenatore dell’Andrea Costa Imola a un passo dal mettere la firma su un capolavoro che ha già dipinto portando la squadra forse meno valutata alla vigilia del torneo, sulla soglia della salvezza.

«Siamo soddisfatti e orgogliosi di quanto abbiamo fatto sinora e specialmente nel girone di ritorno di un campionato pazzesco, equilibratissimo e la cui azzeccata formula tiene tutto vivo sino agli ultimi 40 minuti - afferma il tecnico della Sella Cento -. Ho vissuto anni importanti in questa categoria, confrontandomi con grandi club, ma il girone unico ha alzato tantissimo il livello: per tutti è stato un grande banco di prova e anche io, dopo 37 gare mi sento un coach un filo migliore di quello che ero quando questa stagione è iniziata».

Proprio in virtù dell’ato livello della concorrenza, vedere Cento a due punti dalla salvezza diretta avvalora il grande lavoro del coach abruzzese. Tanto più considerando i continui guai fisici che ha accusato Carlos Delfino, sino a indurre il faro designato del gioco centese a dire stop. «Siamo cresciuti tantissimo dopo il giro di boa, giocandocela con tutte e vincedo nove partite. Il primo merito va alla società che a dicembre, nel nostro momento più delicato, ha ribadito la sua fiducia in me e nel nostro lavoro, poi siamo stati bravi tutti a non smettere di credere nelle nostre capacità e in quello che stavamo allenando. Siamo diventati una squadra solida, con una difesa d’alto livello e dalla fiducia abbiamo tratto linfa per arrivare sin qui vincendo sette gare fuori casa».

L’ultimo ostacolo

Colpo esterno che non è arrivato a Cividale, pur avendo la Sella raggiunto anche il +16. Sarebbero stati i due punti della salvezza. Ora per centrarla va battuta Forlì, oppure serve un arrivo a pari punti con Livorno o con la coppia Libertas-JuVi. «Ho cercato di mantenere alta la fiducia dei ragazzi nei propri mezzi che ci avevano portato così avanti anche a Cividale. Domani in campo avrò bisogno di tutti, anche perché affrontiamo una squadra che ha praticamente due quintetti».

Forlì è cresciuta moltissimo nel ritorno come Cento, anzi anche di più in termini di vittorie. «Sì, ma era già molto forte dall’inizio. Avendo però cambiato i due play e trovando solo a gennaio l’assetto definitivo con gli stranieri, era ovvio che servisse tempo per trovare la giusta conoscenza e alchimia tra i suoi giocatori. Ora è nelle posizioni che le competono e che ero certo avrebbe raggiunto».

Come si ferma Forlì? «Con la difesa, la tenacia, cercando di non mettere un gruppo così esperto nelle condizioni di trovare le proprie certezze e facendo la massima attenzione a rimbalzo dove Forlì può sfruttare la sua fisicità».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui