Basket A2, Unieuro incassatrice vincente, RivieraBanca chi la fa...l’aspetti

L’Aquila bolognese vola e ormai si può a buon diritto affermare che le sue ali non sono di cera come quelle di Icaro. Quanto a lungo durerà questo volo sulla vetta della classifica del campionato di serie A2 è prematuro solo pensarlo stante l’estremo equilibrio del torneo, ma dopo cinque turni di regular season se la Fortitudo è l’unica squadra imbattuta dell’intera categoria, non è più solo una circostanza occasionale. Grazie al binomio Fantinelli-Aradori ritornato su livelli da massima serie e una coppia di stranieri (Ogden e Freeman) pescata dal sommerso europeo, tanto atipica quando motivata, la squadra di Attilio Caja ha già battuto Rimini, Forlì e “rullato” domenica l’ipotetica corazzata Trieste in trasferta.

Adesso tutti sanno che dovranno fare i conti con Fortitudo. A partire da Unieuro e Apu Udine, vittoriose nei due derby di giornata con RivieraBanca e Cividale. Successo più nitido quello dei bianconeri friulani, trascinati dalle triple della coppia Monaldi-Caroti (10/17 dall’arco in due) e forti del migliore attacco del girone a 82.4 punti realizzati a partita. Decisamente più sofferto quello dei forlivesi che, comunque, vantano la seconda difesa del campionato, e con un overtime giocato a pesare sui 68.2 punti appena concessi alle avversarie. Entrambe, però, sono appaiate al secondo posto e sono le uniche che sembrano al momento in grado di tenere davvero il passo della Fortitudo.

Rbr in crescendo

Ribaltando lo sguardo sulla classifica, la prima evidenza è che non esistono squadre ancora ferme al palo, ma fa davvero specie vedere il nome di Rbr a chiuderla nella schermata ufficiale della Lnp. Sì, perché la Rimini vista domenica al Pala Galassi è una squadra in evidentissimo progresso, che sta iniziando a sfruttare le qualità dei suoi tanti interpreti anche se non con la necessaria continuità, che ha dimostrato di avere mentalità e una difesa più attenta e incisiva di giornata in giornata e che ha bisogno forse solo di tornare al completo con il recupero di Masciadri per poter sviluppare appieno il proprio potenziale.

Certo, se nove giorni fa alla squadra di Mattia Ferrari era “girata bene” con quel finale da invasione di campo sul tap-in decisivo di Justin Johnson, a Forlì è girata malissimo come la palla indirizzata da Tassinari verso il canestro a 4” dal gong e che ha circumnavigato il ferro prima di esserne respinta.

Però l’atteggiamento dei biancorossi adriatici è quello che si confà al background dei suoi interpreti e ai dettami del proprio coach. E ora i due impegni al Flaminio contro Chiusi (rivincita di Supercoppa, ma in primo luogo scontro diretto tra formazioni appaiate a due punti) e Cento nell’infrasettimanale dell’1 novembre, sono l’occasione giusta per trovare continuità e un bis di successi che può cambiare il verso della stagione.

Unieuro mille risorse

Omaggiata doverosamente la RivieraBanca del derby, non meno applausi li merita l’Unieuro. Non per la qualità della prestazione sciorinata lungo i 45 minuti, ma per la sua capacità di incassare colpi, resistere in piedi pur sulle corde, poi reagire, replicare e piazzare i pugni che al tappeto stendono l’avversaria. La Forlì tornata a fare palpitare i propri tifosi nel catino del Pala Galassi (2000 abbonati e 3710 spettatori sono un tesoro prezioso per club e squadra) ha riportato alla mente l’immagine di Muhammad Alì contro George Foreman alla “Rumble in the jungle” di Kinshasa nel 1974. E il suo “uno due” decisivo è stato tutto nelle mani del protagonista che doveva mancare e che, invece, ha deciso il derby guadagnandosi un angolo di Paradiso nei cuori dei tifosi: Xavier Johnson.

Certo, tanto non è andato come nei piani del pre-partita, i due centri titolari (Pascolo e Zilli) non hanno inciso e Fabio Valentini è ancora l’ombra del giocatore dell’anno scorso (4.4 punti di media con il 18% da due e il 24% da tre sinora), ma le alternative ad Antimo Martino non paiono mancare: da un Zampini vera rivelazione d’inizio torneo, ai quintetti tattici senza lunghi di ruolo. Piani B o C che non possono diventare la regola, ma sono preziosissime carte di riserva. Ora per l’Unieuro arriva la trasferta di Piacenza, insidiosissima. Una vittoria confermerebbe che pur avendo ampi margini di miglioramento, i biancorossi sono pronti per una nuova cor

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